Pista da cross abusiva per un illecito guadagno e pericolosa per l’incolumità pubblica. A scoprirla a Montevarchi (Arezzo) in località Levane i Carabinieri Forestale del Gruppo Procura di Arezzo, in collaborazione con il Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale e le Stazioni di Carabinieri Forestale di Montevarchi e Monte San Savino. La pista lunga 1500metri era stata realizzata in assenza di qualsiasi autorizzazione nell’area demaniale del torrente Ambra. Il responsabile dell’abuso è stato identificato in un cittadino valdarnese operante nel settore sportivo che, per la realizzazione, manutenzione e gestione della pista, ha utilizzato pesanti macchine da movimento terra. La pista si trova ora sotto sequestro.
Grave rischio per la pubblica incolumità Secondo il Genio Civile, per realizzare la pista, che si trova per il 90% in un’area golenale, della superficie di 11.000 metri quadri, sottoposta a vincolo paesaggistico e al divieto di inedificabilità assoluta, è stato deviato un tratto del torrente, determinando «un grave rischio per la pubblica e privata incolumità» si legge in una nota dei Carabinieri. «A tale riguardo – spiegano i militari – è stato ipotizzato come alcune esondazioni dell’Ambra, come quella del 06.10.2016, che si sono abbattute di recente su campi, fabbriche e abitazioni limitrofe, potrebbero essere state favorite proprio dalla pista da cross».
Notevoli danni all’ambiente fluviale L’opera abusiva ha inoltre causato notevoli danni all’ambiente fluviale. Tutta la vegetazione che era presente sull’argine e sulle sponde del torrente è stata infatti abbattuta e, a seguito della deviazione delle sponde, anche l’ittiofauna ha subito un serio pregiudizio. La pista, frequentata da molti appassionati di motocross, veniva inoltre periodicamente bagnata utilizzando acqua prelevata direttamente dall’Ambra. Anche in questo caso non c’era nessuna autorizzazione a riguardo.