Tante bandierine tricolori fra Shanghai, Pechino e in altre importanti città cinesi. Saranno quelle che simbolicamente metterà l’Enoteca Italiana con l’apertura di una catena di enoteche in Cina per la promozione e la vendita del vino italiano. Intanto l’Enoteca Italiana raddoppia: dopo tre anni di presenza a Shanghai, con una sede per la promozione del vino made in Italy, nasce la Yshang Wine Consulting la società di Enoteca Italiana per la commercializzazione del vino tricolore. La novità è stata annunciata da Enoteca Italiana nel corso del 45esimo Vinitaly, in programma Verona fino a lunedì 11 aprile, che ha visto la presenza – presso lo stand dell’Ente Vini – di Sen Liu, presidente della “Beijing Zhengyuan Youshi Inc”, società leader per la distribuzione del vino italiano in Cina.


Verso Shangai e Pechino – “Siamo già nella fase operativa per insediare una catena di enoteche – conferma il presidente di Enoteca Italiana, Claudio Galletti – nelle città più importanti della Cina, comprese Pechino e Shanghai. Intanto possiamo annunciare la nascita della nuova società, che consentirà alle aziende vitivinicole italiane che vorranno essere presenti in Cina di avere un punto di riferimento per la vendita del prodotto e per la pomozione. D’altronde – aggiunge il presidente di Enoteca Italiana –  il futuro del vino di qualità è in Cina; l’Italia è già in ritardo rispetto alla Francia, quindi non c’è tempo da perdere se vogliamo dire la nostra nel mercato potenzialmente più appetibile a livello mondiale. Basti ricordare che in Cina ci sono già 100milioni di persone che possiamo definire “ricche”; e 250milioni di benestanti che hanno una buona capacità di spesa, ovvero il target del consumatore medio per il vino di qualità”


I dati – Nel 2010 è volato l’export del vino italiano con un giro d’affari di 4 miliardi di euro (+12% rispetto all’anno precedente); con 22 milioni di ettolitri e oltre 2,5 miliardi bottiglie. Manco a dirlo l’exploit più rilevante lo ha messo a segno il mercato cinese con un + 145% rispetto al 2010. Il mercato cinese vede la Francia in testa con 39 milioni di bottiglie esportate e l’Italia in crescita con 6 milioni (dato 2010). Per riguarda i consumi di vino l’obiettivo possibile nei prossimi anni è di 3L pro capite, numero piccolo se paragonato ai 40L pro capite italiani, ma che se rapportato alla popolazione cinese lascia ampi margini di crescita di mercato.


Un futuro oltre la Grande Muraglia – “Dal 2008, da quando Enoteca Italiana ha aperto a Shanghai – sottolinea il segretario generale Fabio Carlesi – il mercato cinese ha fatto passi giganteschi ed in tempi rapidi. Le nostre attività di promozione, degustazioni, incontri con gli importatori cinesi e con il mondo della ristorazione hanno dato risultati molto importanti, oggi si apre una nuova era quella della commercializzazione delle produzioni tricolori”. Insomma, il futuro del vino italiano è oltre la Grande Muraglia. Ed Enoteca Italiana, come sempre ha fatto dal 1933, vuole esserci.


Verona