peppevoltarelli1Il 12 dicembre (ore 20.30) la Casa Circondariale La Dogaia di Prato accoglie Peppe Voltarelli e il suo “Monumento”, ultimo spettacolo del musicista calabrese.

Il concerto Tredici canzoni che chiudono la “trilogia sull’identità”, iniziata con l’esordio da solista nel 2007 con il CD “Distratto ma però” (tra i cinque finalisti per la Targa Tenco come Migliore Opera Prima) e proseguita con “Ultima notte a Mala Strana”, Targa Tenco 2010 come migliore Opera in Dialetto. Fondamenta dello spettacolo sono i legami tra le persone, le fughe, le condivisioni. Il cantato è sospeso tra italiano e dialetto calabrese, tra politica e protesta, e racconta di uomini disarmati. La “santificazione dell’identità” questa volta avviene attraverso una grande opera d’arte che celebra la terra d’origine. Un monumento conteso, che dà origine a discussioni che sottolineano la forte necessità di avere simboli e riferimenti a cui guardare. Il bisogno della comunità cantato da Voltarelli è laico, socialista e meridionalista, ma anche critico, amaro e appassionato, ispirato da grandi maestri del Novecento: da Corrado Alvaro a Saverio Strati. La parte testuale del nuovo spettacolo è ispirata a Il Caciocavallo di bronzo, romanzo autobiografico di Voltarelli edito da Stampa Alternativa.

Peppe Voltarelli Il lavoro di Voltarelli sull’impegno civile è più che ventennale. Cantante e autore, nel 1990 fonda Il Parto Delle Nuvole Pesanti, gruppo che mescola rock e musica popolare calabrese; con loro realizza sette dischi e nel ‘99 prende parte al progetto La Notte Del Dio Che balla, ideato da Teresa De Sio che, dopo la realizzazione del disco (al quale partecipano tra gli altri Vinicio Capossela, Daniele Sepe e Agricantus), porta la band in tournée, arrivando a esibirsi sul palco di Piazza San Giovanni a Roma per il Concerto del Primo Maggio. Del 2000 è l’incontro con i fratelli Cauteruccio della compagnia teatrale Krypton con cui Voltarelli mette in scena Roccu u Stortu, storia di un soldato calabrese che si ammutina sul fronte della Grande Guerra. In seguito a un viaggio-tournèe negli Stati Uniti con l’attore e poeta calabrese Totonno Chiappetta, nel 2001 nasce il recital su Domenico Modugno dal titolo Voleva fare l’Artista. Dall’incontro con il regista calabrese Giuseppe Gagliardi nasce Doichlanda, film-documentario nei luoghi dell’emigrazione italiana in Germania, che vince il Premio della Giuria al Torino Film festival del 2003. Nel novembre dello stesso anno Peppe è parte di una carovana di artisti italiani in viaggio in Iraq per un concerto a favore della pace. Il viaggio diventa anche un film-documentario dal titolo Sotto il cielo di Bagdad. Nel 2005 è attore protagonista nel film di Gagliardi La vera leggenda di Tony Vilar, pellicola per la quale firma anche la colonna sonora originale. Il 2006 è l’anno della svolta: Peppe esce da Il Parto Delle Nuvole Pesanti per intraprendere un percorso artistico autonomo. Tantissime le collaborazioni prestigiose all’attivo per il poliedrico Peppe, per citarne alcune, oltre alla già citata Teresa De Sio: Claudio Lolli (con il quale nasce il progetto Ho visto Degli Zingari Felici),Davide Van De Sfroos, Roy Paci, Carlo Muratori e molti altri.

 

 

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