Una petizione popolare da consegnare al presidente del Consiglio Matteo Renzi per invertire la rotta e tutelare le pensioni basse. E’ questo l’obiettivo dell’ANP Cia Toscana che oggi a Firenze ha presentato la petizione nazionale “Cambiare verso alle pensioni basse è tema ineludibile”.
«I pensionati – sottolinea Alessandro Del Carlo, presidente ANP Cia Toscana – hanno finora garantito, in larga misura, la tenuta sociale delle famiglie italiane subendo, nell’ultimo quindicennio, tagli, mancati aumenti, ridotte indicizzazioni, drenaggio fiscale: il potere d’acquisto dei loro assegni è ormai ridotto del 30%. Hanno sostenuto, negli ultimi anni, l’obiettivo di rilanciare l’economia, l’occupazione e l’impresa, riavviando la crescita e, in rigoroso silenzio e piena disponibilità, hanno fatto la loro parte accollandosi un carico di sacrifici ai limiti della sopportabilità. Sono impegnati sui temi della solidarietà, della difesa del suolo, dello sviluppo dei territori rurali, subendo il crescente isolamento ed i costi conseguenti a servizi pubblici sempre meno presenti in tali borghi».
Ciò nonostante – prosegue la ANP Cia Toscana -, tra impoverimento delle pensioni e disagi socio-assistenziali, i pensionati sono ormai relegati ai margini del dibattito politico-istituzionale e ben 8 milioni vivono in semi povertà, – 240 mila in Toscana – con assegni mensili sotto i mille euro e, 2,2 milioni (9 mila in Toscana) addirittura sotto i 500 euro . Anche Il Comitato per i diritti sociali del Consiglio d’Europa, nel rapporto di gennaio 2014, ha denunciato la violazione, in Italia, della Carta Sociale Europea: infatti i minimi di pensione dovrebbero essere pari al 40% del reddito medio nazionale: 650 euro mensili anziché 502.
«Chiediamo quindi equità e giustizia sociale per una esistenza dignitosa» ribadisce Del Carlo; prima di tutto attraverso l’estensione ai pensionati sotto i 1.000 euro mensili del bonus di 80 euro, l’adeguamento dei minimi di pensione, in un biennio, al 40% del reddito medio nazionale, l’ampliamento della no tax area.
Ma anche con il recupero progressivo del potere d’acquisto delle pensioni conseguite dopo una vita di lavoro, con una più puntuale indicizzazione e la eliminazione del drenaggio fiscale. Quindi con la riorganizzazione della sanità pubblica concretizzando, con determinazione, il piano volto a territorializzare, anche nei centri rurali, i servizi con un ruolo primario dei medici di base e la costituzione dei pool di specialisti multidisciplinari 24 ore su 24. Infine – aggiunge la ANP Cia Toscana – con la dotazione di risorse adeguate per la non autosufficienza, le politiche sociali, la lotta alla povertà e per politiche di prevenzione, di educazione alla salute per l’invecchiamento attivo e sano.
Le risorse necessarie possono essere reperite, con la ripresa dello sviluppo e del PIL, con le necessarie riforme e con una più incisiva lotta all’evasione ed elusione fiscale; alla corruzione ed alla criminalità; agli sprechi ed ai privilegi di numerose caste; con la trattenuta progressiva del contributo di solidarietà su tutte le pensioni superiori a 5.000 euro mensili compresi i vitalizi.