Primarie di coalizione per il candidato sindaco e primarie di partito per i candidati consiglieri comunali. Riparte da qui la sfida elettorale del Partito Democratico di Siena verso quelle elezioni amministrative su cui incombe ancora il dubbio della data. Un vero ricambio della classe dirigente della città per il rilancio di tutto il territorio. Da qui invece riparte il Partito Socialista Italiano di Siena. Punti in comune e diversità di vedute nel giorno in cui i due partiti di centrosinistra escono allo scoperto nelle strategie verso le nuove amministrative. Nel giorno in cui, l’ultimo a disposizione, il Commissario Straordinario Enrico Laudanna ha provveduto a mettere in sicurezza i conti del Comune con tagli alla spesa ed incrementi alle entrate, dopo la salvaguardia prefettizia degli equilibri di bilancio 2012 e l’approvazione del conto consuntivo 2011, l’assemblea comunale del Partito Democratico ha approvato un documento e una relazione conclusiva del segretario Giulio Carli con il quale «anche attraverso una onesta e trasparente autocritica – si legge nella nota -, si assume la responsabilità politica ma non gestionale degli errori del passato, e pone le basi per costruire il futuro della città». Il tutto mentre i socialisti «continuatori politici di quella tradizione riformista che a Siena riuscì ad esprimere diversi ottimi amministratori pubblici e sindaci della città – scrivono in una nota -, siamo convinti che l’inizio della discesa morale e “tecnica” coincida con il venir meno della guida di una forza di ispirazione autenticamente socialista e riformista: dopo l’ultimo sindaco socialista, dai primi anni ’90, la guida delle principali istituzioni cittadine è stata prevalentemente affidata a un monocolore politico, che non ha saputo formare adeguatamente una classe dirigente all’altezza delle sfide che la città aveva davanti».
Uno sguardo agli elettori «Siena, adesso, – si legge ancora nel documento Pd – ha bisogno di ritrovare entusiasmo e di tornare a convincersi che ha dentro di sé le energie e la forza necessarie per uscire dalla difficile situazione di crisi in cui si trova. Si può ripartire da ciò che funziona e da chi, nonostante la crisi, continua a guardare avanti, investendo su lavoro e talento, contribuendo così al benessere della comunità e rilanciando la città, la sua immagine, il merito, la solidarietà e lo sviluppo ». «Tutte le forze politiche, e prima ancora i senesi – scrive dal canto suo il Psi – , hanno preso piena consapevolezza della crisi che ha travolto la città e le sue istituzioni e del fatto che a pagarne le spese sono coloro che a Siena, per nascita o per scelta, vivono, studiano o lavorano». E poi ancora: «I socialisti saranno al fianco dei lavoratori e si adopereranno per evitare che neppure un posto di lavoro sia sacrificato a causa o per grave colpa della cattiva amministrazione: siamo e saremo al fianco dei lavoratori dell’Università e della banca Mps, delle aziende in crisi e di quelle che hanno attivato la cassa integrazione, così come saremo al fianco dei dipendenti delle cooperative che rischiano il proprio posto per scelte sbagliate, come al Santa Maria della Scala».
Il progetto riformista targato PD «La ricchezza dei diversi percorsi culturali che compongono la coalizione – prosegue ancora il documento – può dare vita a un progetto riformista in grado di coniugare lo slancio verso l'innovazione con il rigore delle politiche di bilancio volte al risanamento, alla ricerca di risorse esterne e di nuovi modelli organizzativi per la gestione dei servizi. Il centrosinistra è in grado di garantire questi valori attraverso la centralità del Comune, unica istituzione cittadina legittimata dal suffragio universale, con la formazione di una classe dirigente competente ed eletta con il consenso dei cittadini e con un leale sostegno al sindaco per una fase di stabilità indispensabile per il rilancio di Siena. Il Pd si rivolge a tutte le forze di centrosinistra, al centro moderato che ha dato numerose prove di responsabilità cittadina e ai cittadini che vogliono essere protagonisti di nuove esperienze di civismo di sinistra popolare, progressista, moderato e liberale, per radicare nel tessuto cittadino questo nuovo progetto di governo».
Il progetto riformista targato Psi Tra le forze del centrosinistra a cui sembra strizzare l’occhio il Partito Democratico c’è anche quella del Partito Socialista che invoca da parte sua un reale confronto programmatico e, anch’essa, invita ad un’ampia autocritica evidenziando «un’altra causa della crisi – scrive in una nota stampa – è secondo noi da ricercare nell’assenza di un reale confronto politico e di adeguate forme di controllo e vigilanza». E all’occhio strizzato del PD sembra rispondere mettendo le mani avanti e auspicando un ricambio della classe dirigente «per questo, prima di aderire ad un programma politico e di sottoscrivere una qualsiasi alleanza, vogliamo un confronto sulle idee e i progetti per il futuro del governo della città. Lo scontro interno al Partito Democratico, basato su polemiche, lotte di potere e personalismi e non sul confronto di idee e programmi, trascinando tutto il centro sinistra sull’orlo del baratro, rischia di condizionare il futuro di enti e istituzioni cittadine e conferma la primaria necessità di un ricambio della classe dirigente di questa città, che dovrebbe avvalersi di nuove figure finora escluse dalla vita pubblica, ma che possiedono le competenze che potrebbero aiutare ad uscire dalla crisi».
Compagni di viaggio Nel lungo o breve viaggio, sulla base della data per la tornata elettorale, da intraprendere fino alle urne il gioco delle coalizioni si apre a coalizioni che dovranno dimostrare in primo luogo, dopo il commissarimento del Comune, una forte capacità di tenuta. Da una parte quel rinnovamento e quella discontinuità cari al Partito Democratico ripartendo «dalle idee e dal lavoro inaugurato dell'amministrazione comunale guidata dal sindaco Franco Ceccuzzi– si legge nel documento approvato ieri dall’Unione Comunale -, da quei principi di rinnovamento e di discontinuità (risanamento del bilancio comunale, svincolato dalle risorse della Fondazione, blocco dell’indebitamento, recupero della centralità del comune, costituzione della Fondazione di partecipazione per il Santa Maria della Scala) che stavano permeando l’azione e le scelte del Comune». La ricetta del Psi per uscire dalla crisi mette i punti fermi in un radicale cambiamento di mentalità e prospettive perché «Siena ha risorse, storia ed energie per uscire da questa crisi – scrive in una nota -. Fare programmi e progetti per il futuro significa anche dire pubblicamente, con grandissima sincerità ed in modo trasparente ciò che del passato non ci è andato bene e che non intendiamo più avallare o sottoscrivere».
Due spunti e accapo Pd e Psi lavorano ora a programmi elettorali e liste di candidati, tematiche e nomi che rimbalzano tra il vecchio e il nuovo. Si lavora alle strategie da intraprendere fuori e dentro il Palazzo Pubblico e ci si adopera per comprendere quail tra le tante urgenze che la città palesa è indispensabile affrontare di petto nella consapevolezza, stavolta comune, che non si potrà contare su risorse economiche di un passato che sembra già troppo lontano. Il lavoro, quello da fare e quello più duro, è la costruzione di un centrosinistra stabile, coeso, credibile…e soprattutto futuribile. Buon lavoro.