«Stiamo cominciando a fare anche dei tamponi alle persone che si vaccinano, per valutare tutta la tematica dei portatori sani». Ad affermarlo Stefania Saccardi, assessore alla salute della Regione Toscana, a proposito dei recenti casi di meningite. «Siamo in una materia in costante evoluzione – ha spiegato – stiamo studiando, lavorando con l’Istituto superiore di sanità per cercare di valutare ogni possibile implicazione e cercare di offrire una protezione il più efficace possibile, di fronte a un fenomeno che riusciamo a spiegare ancora poco, e che colpisce la Toscana più delle altre regioni e più degli anni passati, in zone anche abbastanza delimitate».
«Non è un’epidemia» Saccardi ha osservato che «siamo di fronte a un fenomeno nuovo, di fronte al quale stiamo lavorando ogni giorno: stiamo investendo risorse importanti perché sia i tamponi che la vaccinazione mi piace ricordare rappresentano un investimento pubblico importante. Ci auguriamo che da tutto questo lavoro esca un quadro un po’ più preciso che ci possa aiutare ad affrontare il futuro». L’assessore ha, eprò, voluto precisare che «non siamo di fronte a un’epidemia, ma a numeri relativi perché parliamo di una quarantina di casi, compresi anche quelli del 2016, rispetto a una popolazione di 3,5 milioni di abitanti». «Siamo di fronte ad eventi che intanto in sei casi hanno portato alla morte delle persone. Siamo di fronte ad attacchi molto virulenti – ha continuato – e cerchiamo di porre l’attenzione massima nell’interesse della salute delle persone, però ancora la soluzione del vaccino è quella migliore”. Secondo Saccardi, se sarà necessaria la profilassi antibiotica anche per i vaccinati «lo decideranno le aziende sanitarie sulla base della tipologia del contatto con la persona infettata: però i nostri dati ci dicono ancora oggi che la vaccinazione offre uno schermo almeno entro un raggio sui 10 anni».