ospedale_19_0Una ragazza di 23 anni, grossetana, iscritta all’Università di Bologna, è ricoverata in gravi condizioni all’ospedale Sant’Orsola del capoluogo emiliano per una meningite. Secondo quanto riporta l’edizione locale del Il Resto del Carlino, la studentessa si è sentita male mentre era in casa: la sua coinquilina ha chiamato il 118 e ricoverata nel reparto di malattie infettive. Contemporaneamente sono state avviate le misure di profilassi che hanno riguardato un centinaio di persone fra Bologna e Grosseto. La ragazza, infatti, nelle scorse settimane, approfittando delle vacanze di Natale, era tornata più volte dai familiari in Toscana. Recentemente non ha frequentato l’Università: a Bologna sono stati trattati con i farmaci della profilassi la coinquilina e gli amici. La Asl Toscana sud est, che da stamani ha avviato l’indagine epidemiologica per individuare i contatti della giovane, ha confermato che la ragazza è stata colpita da meningite meningococcica di tipo B. Risulta inoltre che la studentessa abbia utilizzato bus e treno oltre che raggiungere Grosseto col sistema ‘bla bla car’: sono invitati a sottoporsi a profilassi quanti hanno viaggiato con lei.

Terzo caso dall’inizio dell’anno Per la Toscana quello della studentessa è il terzo caso di meningite quest’anno, il 41/o dal 2015. Riguardo alla profilassi, l’Asl spiega che in base ai protocolli sanitari si cercano i contatti avuti dal malato fino a 10 giorni prima della manifestazione dei sintomi. In questo caso, quindi, dal primo gennaio. La studentessa è stata a Grosseto nei giorni 3, 4 e 5 gennaio ed è partita per Firenze la mattina del 6, raggiungendo Bologna la sera stessa. In questo periodo, stando a quanto ricostruito, la ragazza avrebbe frequentato la Biblioteca Chelliana di Grosseto, il pomeriggio del 4 e del 5 gennaio. Il 6 mattina ha poi preso l’autobus delle 8 per Firenze, da dove nel tardo pomeriggio è partita per Bologna in treno. Il 3 gennaio, invece, la studentessa, dopo aver raggiunto Firenze da Bologna, in treno, è arrivata a Grosseto in auto, con il sistema ‘bla bla car’. I medici della Asl raccomandano così a tutti coloro che in queste date si trovavo in biblioteca, erano sull’autobus, in treno, in auto o sono stati comunque a contatto con la ragazza di fare la profilassi, rivolgendosi al proprio medico di famiglia o all’ambulatorio di Igiene pubblica di Grosseto.