162 milioni di euro. E’ questa la cifra che i pensionati toscani perderanno nel triennio 2019/2021 a causa della mancata perequazione delle pensioni introdotta con il maxi-emendamento all’ultima Legge di Bilancio, secondo quanto riferisce in una nota Spi Cgil Toscana. «Un clamoroso passo indietro rispetto agli impegni assunti dal precedente Governo che aveva stabilito il ritorno dal 1° gennaio 2019 ad un meccanismo di rivalutazione che fosse in grado di tutelare il potere d’acquisto dei pensionati italiani», sottolinea in una nota la segretaria generale dello Spi Cgil Toscana Daniela Cappelli.

Perdite annuali non recuperabili Il calcolo dello Spi Cgil Toscana si basa sull’ipotesi che nel triennio la rivalutazione resti all’1,1%: se il tasso sarà maggiore, la perdita sarà ancora più elevata. «E’ evidente che le perdite annuali si sommeranno a quelle di ogni anno successivo al 2021 – prosegue la nota – , non saranno recuperabili ed a queste va aggiunto anche quanto perso dal 2012 ad oggi per effetto dei precedenti blocchi della perequazione. Un popolo, quello dei pensionati, che oltre a tutto ciò è stato escluso dal bonus di 80 euro ed ancora paga la differenza sulla tassazione rispetto ai lavoratori dipendenti».