SIENA – ‘Pasolini Profeta – Una vita poeticamente scomoda’: una coreografia incisiva e provocatoria, forte e sincera, che affida alla danza la genialità, la cultura, le provocazioni, le battaglie dello scrittore, giornalista, regista.

Una decisione forte quella di Marco Batti, regista, di portare con il Balletto di Siena sulla scena, prima nazionale il 30 aprile ai Rinnovati, la vita e l’universo di Pasolini: nel centenario della sua nascita, un tributo ad un personaggio modello fra letteratura, teatro, cinema.

Non è nuova la scelta di Marco Batti di realizzare coreografie ispirate da coloro che hanno segnato la nostra cultura. Dopo Fellini e altri protagonisti, il Balletto di Siena presenta una nuova opera ispirata dal talento, l’originalità, l’intuito che hanno distinto Pasolini. Oggi più che mai sentiamo la responsabilità e l’onore di dedicare nuove opere a coloro che sono stati e continuano ad essere icone, moldelli, ispirazioni. Ma questa volta la sfida di raccontare con la danza il regista di ‘Accattone’, di ‘Teorema’, delle altre pellicole, è più impegnativa per la sua poliedricità e le complesse delle situazioni.

«È difficile parlare di un personaggio come Pasolini. Con questa coreografia – spiega Batti -, non ho voluto narrare le sue opere ma, tramite le sue creazioni, raccontare quello che mi è arrivato. Il lavoro di documentazione è stato ampio e necessario per far conoscere e comprendere in modo profondo la figura e la personalità eclettica di Pasolini ai danzatori, in particolare ai più giovani».

Sul palcoscenico scorrono, con le musiche di Wolfgang Mozart e di Ennio Morricone, i sentimenti e la storia dell’artista, dell’intellettuale, il suo percorso, i personaggi che ha incrociato. Quattro quadri, quattro atti che ripercorrono le vicende, i suoi romanzi, le poesie, la sua produzione culturale. Si inizia dalla Seconda Guerra Mondiale: un’immane tragedia che coinvolse Pasolini, condizionò il pensiero e la sua vita. Si continua con la sua vocazione intellettuale, sociale e artistica, il suo impegno, le sue provocazioni e le posizioni: scomode, criticate ma per le quali diventa e lo è ancora oggi un modello. Poi il cinema e Pasolini: rappresenta un caso particolare nel Novecento di come il grande schermo e la letteratura possano essere il prodotto alto di un solo autore. Per arrivare a ‘Salò o le 120 giornate di Sodoma’, il suo ultimo film, e al finale di ‘Pasolini Profeta – Una vita poeticamente scomoda’ che, scrisse Moravia, è stato ‘«simile alla sua opera e dissimile da lui. Simile perché egli ne aveva già descritto, nella sua opera, le modalità squallide e atroci, dissimile perché egli non era uno dei suoi personaggi, bensì una figura centrale della nostra cultura, un poeta che aveva segnato un’epoca, un regista geniale, un saggista inesauribile».

Un cast importante interpreta questa coreografia: Giuseppe Giacalone è Pier Paolo Pasolini; Filippo Del Sal è Giuseppe Pelosi, l’assassino; Chiara Gagliardo è Susanna Colussi, la mamma di Pasolini; Matilde Campesi la sposa del film ‘Salò o le 120 giornate di Sodoma’; poi il corpo  di ballo: Ramon Castaño Ceñera, Melvin Boschat, Giorgio Otranto, Simone Riganello, Eleonora Satta, Elena Iannotta, Elena Badalassi, Sarah De Luca.

‘Pasolini Profeta – Una vita poeticamente scomoda’ è un tributo al maestro, al divo, alla sua eredità artistica da valorizzare e tramandare per l’originalità e la modernità dei suoi messaggi.  Inizio spettacolo alle 21,15 (www.teatridisiena.it –   www.ballettodisiena.it).