«Tutti i preti della diocesi, alcune centinaia, che di sicuro hanno di che vivere, hanno avuto gli 80 euro di Renzi. Che li versino d’ora in poi, ogni mese, per un fondo ad hoc, da destinare ai poveri, a chi non ha lavoro, a progetti di integrazione sociale». È la proposta avanzata da don Alessandro Santoro, parroco delle Piagge a Firenze, noto per le sue posizioni ‘di frontiera’, agli altri sacerdoti della diocesi dopo l’invito rivolto da Papa Francesco a vescovi e preti a vivere «in povertà e semplicità».
Parroco da battaglia Stando a quanto detto a Repubblica Firenze, don Santoro (che nell’ottobre 2009 sposò una donna nata uomo e il suo compagno, e per questo fu allontanato dall’arcivescovo Giuseppe Betori per sei mesi dalla parrocchia delle Piagge) è convinto che nessun «prete morirebbe di fame». «Vediamo chi ci sta», aggiunge il sacerdote che ogni mattina accompagna alcuni dei suoi parrocchiani, spesso con storie difficili alle spalle, a raccogliere metalli da riciclare e smaltire. Un ‘lavoratore prete’, e anche ‘da battaglia’ (civile e morale s’intende), con una busta paga della cooperativa il Cerro, che ha sede alle Piagge, secondo il quale le parole del Papa non sono da interpretare: «Per essere un prete devi stare con i poveri, come ha fatto Gesù, e non puoi stare con i poveri se non ci stai da povero». Per don Alessandro Santoro, la Chiesa deve essere «serva e povera».