La letteratura è conoscenza, viaggio, emozioni, scoperta di se stessi, degli altri e del mondo. Ne troveremo conferme anche in questa rubrica che, settimanalmente, proporrà frammenti d’autore. Un piccolo “manuale d’uso” per i nostri giorni comuni e, soprattutto, per i sentimenti che dentro quei giorni abitano.
Mezz’agosto. A Siena viene corso il Palio dell’Assunta e si ripete, così, la rappresentazione di una follia collettiva che – come diceva Mario Luzi – trova radici “nelle latebre della senesità”. Proprio a Luzi (il poeta di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita e che ebbe sempre Siena in cuore) è dedicato il Palio del 16 agosto. Ecco un suo testo poetico da cui emerge tutto il pathos e la forza evocante del Palio di Siena.
Finché nel furore policromo
del bruciante mulinello
mi guarda Siena
da dentro la sua guerra,
mi cerca dentro con gli occhi
addannati dei suoi veliti
percossa dai suoi tamburi
trafitta dai suoi vessilli
e non vede me
non vede in me la mia infanzia
che di lei fu piena
né io lei che scossa dal suo nume
e legata al suo tormento
non ravvisa il tempo:
non io lei, non lei me
ma il nostro mutuo
indicibile accecamento.
(Mario Luzi, da Per il battesimo dei nostri frammenti, 1985)