penna-e-calamaioLa letteratura è conoscenza, viaggio, emozioni, scoperta di se stessi, degli altri e del mondo. Ne troveremo conferme anche in questa rubrica che, settimanalmente, proporrà frammenti d’autore. Un piccolo “manuale d’uso” per i nostri giorni comuni e, soprattutto, per i sentimenti che dentro quei giorni abitano.

Agnolo Ambrogini, detto Poliziano (1454-1494) è ritenuto il maggiore tra i poeti italiani del XV secolo. Fu una personalità di spicco nel circolo di intellettuali che si riunivano attorno a Lorenzo il Magnifico. Sapeva di greco e di latino, era un competente filologo, ma si divertì anche a comporre versi giocosi riconducendo al suo stile raffinato espressioni diverse della cultura popolare come proverbi e stornelli. Celebre, a questo proposito, il suo “Ben venga maggio”.

 

Ben venga maggio
e ‘l gonfalon selvaggio!

Ben venga primavera,

che vuol l’uom s’innamori:
e voi, donzelle, a schiera
con li vostri amadori,
che di rose e di fiori,
vi fate belle il maggio,

venite alla frescura
delli verdi arbuscelli.
Ogni bella è sicura
fra tanti damigelli,
ché le fiere e gli uccelli
ardon d’amore il maggio.

Chi è giovane e bella
deh non sie punto acerba,

ché non si rinnovella
l’età come fa l’erba;
nessuna stia superba
all’amadore il maggio.
Ciascuna balli e canti
di questa schiera nostra.
Ecco che i dolci amanti
van per voi, belle, in giostra:

qual dura a lor si mostra
farà sfiorire il maggio.

Per prender le donzelle
si son gli amanti armati.
Arrendetevi, belle,

a’ vostri innamorati,
rendete e cuor furati [rubati],
non fate guerra il maggio.
Chi l’altrui core invola [ruba]
ad altrui doni el core.
Ma chi è quel che vola?

è l’angiolel d’amore,

che viene a fare onore
con voi, donzelle, a maggio.

Amor ne vien ridendo
con rose e gigli in testa,

e vien di voi caendo [cercando].
Fategli, o belle, feste.
Qual sarà la più presta
a dargli el fior del maggio?

Ben venga il peregrino.
Amor, che ne comandi?

Che al suo amante il crino [i capelli]
ogni bella ingrillandi [inghirlandi],

ché gli zitelli e grandi
s’innamoran di maggio.

 

[dalle Rime di A. Poliziano]