«Quando facciamo girare la palla siamo secondi forse soltanto al Napoli». A parlare è un super tifoso viola, Riccardo Fogli, che il prossimo 9 aprile sarà una delle stelle della Nazionale italiana cantanti che sfiderà la Nazionale degli Artisti in una partita che si disputerà all’impianto delle ‘Due Strade’ di Firenze per raccogliere fondi in favore di diverse associazioni di beneficenza, e quest’anno soprattutto per la prevenzione andrologica.
«Per me Bernardeschi è il calcio» «Non vorrei parlare delle ultime partite ma so anche che non può andare bene sempre – ha sottolineato Fogli- Forse manca un po’ di stimolo perché abbiamo capito che non possiamo arrivare secondi, forse neanche terzi, però arriviamo quarti. Nel gioco del calcio, al di là di quello che guadagni, fossi un’atleta, mi spaccherei la schiena ogni giorno per il piacere di giocare. Poi magari non vinciamo perché in Italia forse ci sono squadre più brave però noi siamo molto bravi». Riccardo Fogli non fa fatica ad indicare il suo giocatore preferito del momento in casa Fiorentina. «Quel ragazzaccio mi fa morire – ha evidenziato ancora il cantante pontederese -Per me Bernardeschi è il calcio. E’ la voglia di correre su tutte le palle, la voglia di rincorrere uno che gliel’ha portata via, la generosità di offrirsi quando gli altri sono in difficoltà. Direi che se mi venisse chiesto il calciatore dal quale l’Italia dovrebbe ripartire, è Bernardeschi. Ce ne sono altri cinque-sei in Italia ma di Bernardeschi mi piace la generosità perché il calcio è un gioco di squadra. Si cerca di fare gol ma la palla si deve darla e Federico mi entusiasma».
«Borgonovo? E’ bello che Firenze e tutti noi ci ricordiamo ancora di lui» Proprio il prossimo 9 aprile, accanto all’impianto delle ‘Due strade’, verrà inaugurata una via che porterà il nome dell’ex calciatore della Fiorentina, Stefano Borgonovo. «L’ho conosciuto quando era ragazzaccio, prima quando correva dietro ad un pallone e poi quando correva dietro ad una vita – ha aggiunto il cantante – E’un esempio per tutti noi, per chi gli ha voluto bene, per chi continua a ricordarlo. E’una cosa dolorosa, ma soprattutto è bello che Firenze e tutti noi ci ricordiamo ancora di lui».