Nove giorni fa il Consiglio comunale che ha votato la mozione di sfiducia presentata anche da alcuni consiglieri del Pd, oltre che da rappresentanti del Movimento Cinque Stelle e di Forza Italia, che ha visto decadere dopo poco più di un anno dal suo insediamento come sindaco Sara Biagiotti, fra l’altro coordinatrice dell’Anci Toscana; una settimana fa la nomina da parte del Prefetto di Firenze del Commissario Prefettizio nella persona di Antonio Lucio Garufi. Sesto Fiorentino ha vissuto giorni caldi non solo temporalmente parlando in questo mese di luglio. Per trarre un primo bilancio sulla situazione trovata, le cose da fare e le prospettive per le piccole e grandi opere nella cittadina incastonata fra Prato e Firenze, questa mattina ha incontrato la stampa nella sala della Giunta comunale di Sesto Fiorentino proprio il neo Commissario Prefettizio.
Al vaglio deleghe specifiche «Il comune non chiuderà per i prossimi 10 mesi, il Comune c’è e la struttura comunale continua il suo lavoro. Sto assorbendo in questi giorni la mole di urgenze di questa situazione, calandomi in questa realtà. Mi affiancheranno Vincenzo Arancio e Carlo Ragusa, due sub commissari. Valuterò nelle prossime settimane se dare deleghe specifiche. Il mio impegno è totale. Sono anche viceprefetto vicario di Firenze e quindi mi dovrò barcamenare quindi almeno un rappresentante della mia squadra sarà in Comune. Ho già adottato i primi provvedimenti organizzativi confermando il comandante della Polizia Municipale sia i direttori dei settori dirigenziali. Si deve avere la certezza da dentro e da fuori che la macchina organizzativa non si ferma. Poco fa ho incontrato le organizzazioni sindacali interne, l’Rsu, ed anche a loro ho chiesto di trasmettere a tutto il personale che la guida del Comune pur non essendo politica è comunque una guida istituzionalmente prevista. Il momento è innegabilmente delicato, una situazione che conosco perché vivo da 20 anni a Prato, sono ormai pratese, lavoro a Firenze, quindi chiedo comprensione e la delicatezza del mio ruolo».
Un servitore dello Stato Antonio Lucio Garufo si è anche presentato nel suo ruolo, non nuovo visto la sua importante carriera. «Non sono un orco, non sono un animale raro, sono una persona normale, mi considero un servitore dello Stato. Ho moglie, tre figli adorabili, il collesterolo alto, l’unica certezza che ho è che i Led Zeppelin sono il più grande gruppo rock mai esistito. Ho avuto già altre esperienze commissariali. La prima fu a Poggio a Caiano nel 1997, la mia seconda esperienza fu a Ventimiglia con il Comune sciolto per infiltrazioni mafiose, esperienza che non ho potuto completare per motivi temporali e sono stato trasferito da Genova a Firenze. L’anno scorso sono stato a Figline Incisa e questa volta sono qui. Le cause di scioglimento sono diverse in certi casi e quindi il commissariamento è un’esperienza di per sé traumatica. Non è una cosa né positiva, né negativa, l’ambito giuridico fa si che questo trauma si possa superare. Un commissariamento è un momento di transizione. La vita ordinaria di un ente vede la presenza di organi democraticamente eletti, mentre il commissariamento è un punto di contatto fra due fasi. Non entro nel merito di ciò che si è verificato qui. La conseguenza è la temporaneità del ruolo e la limitatezza della sua indole. Ho letto che qua e là si è discettato sull’ordinaria o straordinaria amministrazione. Non è facile distinguere. Nelle precedenti gestioni ho gestito soprattutto ordinaria amministrazione. A Poggio a Caiano per esempio ho affrontato la questione della ristrutturazione e funzionalizzazione delle scuderia medicea alla famosissima Villa Ambra. Il discorso della naturale, ovvia, limitatezza del mio ruolo, va calibrata con il fatto che il commissariamento è un periodo di transizione ma l’ente deve continuare a svolgere il proprio ruolo. La mia protenzione è volta alla salvaguardia degli interessi di Sesto e dei sestesi. Sesto come comunità inserita in un contesto provinciale, statale e provinciale. Spero di essere all’altezza. La delicatezza dell’incarico è corrispondenza alla sua lunghezza anche perché le prossime elezioni sono fissate per la prossima primavera».
Termovalorizzatore e aeroporto i temi caldi Sara Biagiotti è ‘saltata’ nel suo ruolo per due questioni centrali: il termovalorizzatore e l’aeroporto di Peretola. «Certamente prenderò a parte a tutte le istanze che riguardino Sesto, direttamente o indirettamente, comprese le questioni strategiche e più delicate. Sono arrivato lunedì scorso, sto incominciando a documentarmi, ovviamente non solo sulla vita amministrativa dell’ente ma sulle partite più importanti che riguardano la città. Non mi tirerò mai indietro. Sto leggendo varie carte. Fino a lunedì leggevo come cittadino quindi molto alla lontana quindi è prematura qualsiasi valutazione. Sicuramente con ragionevolezza e buon senso si affronteranno anche le tematiche del termovalorizzatore e dell’aeroporto. E’ presto per fare valutazioni su questo tema. La mia formazione professionale è amministrativa, non burocratica, il mio approccio è estremamente positivo e quindi terrò conto di tutti i parametri ed offrire dei contributi positivi. Registro che allo stato ci sono state posizioni su tali temi strutturati. Penso che sia nella mia competenza portare avanti l’iter su queste opere».