La gara contro il Barcellona in programma domani sera allo stadio Franchi di Firenze e valida per il torneo International Champions cup oltre ad essere l’esordio casalingo stagionale della rosa guidata dal neo tecnico gigliato Paulo Sousa, rappresenterà per la Fiorentina l’esordio sul rizzollato terreno di gioco che tante polemiche ha suscitato visto che per l’occasione è stata organizzata anche una conferenza stampa ad hoc da parte del club viola, ma anche la prima uscita per Manuel Pasqual e compagni senza la stella che soltanto poco più di due anni fa portò oltre ventimila persone all’interno del principale impianto calcistico della città di Dante Alighieri: Mario Gomez. Al netto di una cessione che ha portato la Fiorentina a far registrare una pesante minusvalenza in bilancio, visto che fu pagato dal Bayern Monaco quasi 20 milioni di euro, e che le casse viola esultano soltanto per l’ingaggio risparmiato per i prossimi 2 anni che era garantito nel contratto del classe ’85 di Riedling, la partenza del Supermario numero 33 è l’ennesima partenza di un top player, quantomeno sulla carta, nella nostra serie A.

gomezL’opinione del bomber «La partenza di Mario Gomez è la logica conseguenza di un giocatore che non è mai riuscito, se non in un periodo centrale di quest’anno, ad ambientarsi- ha raccontato ad AgenziaImpress uno storico bomber del campionato di serie A come Cristiano Lucarelli –. Le qualità di Gomez non sono in discussione poi però ognuno c’ha il suo carattere e le sue abitudini. Magari adesso va al Besiktas e fa 25 gol a campionato e tutti si domanderanno: ‘Ma allora non era una bufala’. Un calciatore, di qualsiasi età ed in qualsiasi categoria, la cosa primaria è che si ambientino in un posto e siano amati, stimati e sentano la fiducia. Lui forse non l’ha mai sentita ed il rendimento ne ha risentito. Non so se il gioco di Montella non l’ha valorizzato. Per dire questo bisognerebbe aver seguito la Fiorentina sia nelle partite che negli allenamenti, ed io non ho avuto la fortuna di farlo. In certe cose le responsabilità sono sempre nel mezzo».

Babacar
Babacar

Attacco viola nelle mani di Babacar Mario Gomez scende giù dalla torre, e ci sale come prima punta eletta sulla carta titolare della squadra di Paulo Sousa, il 22enne Khouma El Babacar cui Cristiano Lucarelli sente di dare un consiglio. «Gli dico che deve cercare di far parlare di sé per quello che farà sul campo e non per quello che accadrà eventualmente fuori – ha sottolineato l’ex bomber soprattutto con la maglia del Livorno –. Anche questa è una tendenza nel nostro calcio: si parla di calciatori come star  e lo si fa non per i gol fatti ma per quante fidanzate hanno cambiato, a differenza di ciò che accadeva nei tempi miei dove bisognava bruciare le reti per far parlare di sé. Questo ci deve far riflettere». Ieri nel frattempo la Fiorentina ha presentato ufficialmente il suo nuovo centrocampista, lo spagnolo Mario Suarez, quest’ultimo parziale contropartita tecnica di un’altra cessione in casa viola, quella del difensore montenegrino Stefan Savic. «È logico che cercare di rimpiazzare certi tipi di giocatori non è facile però credo che la Fiorentina vedendo l’allenatore che ha preso, come gioca, come vuole far giocare la squadra, fa si che il singolo sia importante ma conti come si muova complessivamente tutta la formazione gigliata – ha evidenziato Richard Vanigli, che di Cristiano Lucarelli è il vice allenatore al Tuttocuoio – Paulo Sousa può essere l’arma in più della Fiorentina il prossimo anno».