Dopo oltre 11 ore si è conclusa l’assemblea degli azionisti di banca Mps. Nessun colpo di scena ed una discussione che si è trascinata lenta fino al termine con interventi dei soci più o meno pertinenti, più meno provocatori, repliche e controrepliche. Ben lontano dal “fervore” degli ultimi anni nel corso dell’assemblea sono stati approvati i punti all’ordine del giorno della parte ordinaria e straordinaria. L’attenzione si è soffermata nei tre capitoli più importanti: bilancio 2014 con un rosso da 5,3 mld di euro (approvato con il 99,8% dei voti), aumento di capitale da 3 miliardi che sarà effettuato entro il 30 settembre (approvato con il 98,4% dei voti) e il rinnovo del Cda che ha visto la conferma del presidente Alessandro Profumo. Al suo fianco come vicepresidente Roberto Isolani ed un Cda composto da 7 donne e 7 uomini che si riuniranno per la prima volta lunedì 20 aprile.
Neanche fidanzati Sullo sfondo l’aggregazione con un’altra banca per cui «la raccomandazione della Bce – ha detto l’Amministratore Delegato Fabrizio Viola – è legata al capital plan ma non dice: entro quella data fai l’aggregazione. Raccomanda invece che i passi verso un’operazione di aggregazione siano definiti nel tempo senza indeterminatezza». Al momento non ci sono nomi. O meglio «adesso siamo single e nemmeno fidanzati. Le opzioni strategiche per una aggregazione sono legate alla tempistica dell’aumento di capitale e l’aumento di capitale viene prima di tutto».
Passato, presente e futuro Il presidente Profumo ha ribadito di voler lasciare il suo incarico dopo l’aumento di capitale. «Avendo una certa età – ha sottolineato in conferenza stampa -, anche se mi tingo i capelli, avrei il piacere di fare qualcosa più imprenditoriale. Se non lo faccio adesso non lo farò mai più. Quando ho accettato di venire qua tre anni fa avevo detto subito che sarei rimasto tre anni. Mi hanno chiesto di accompagnare l’aumento di capitale e lo faccio, così come di seguire il processo d’indicazione del nuovo candidato. Qualcuno ieri mi ha detto morto un papa se ne fa un altro, detto questo: passato Profumo ce ne sarà un altro». Al presidente “ad interim” di banca Mps diamo il merito della frase più significativa di un’assemblea protrattasi stanca fino al termine. «Scordarsi il passato e ricostruire il futuro – ha detto Profumo rispondendo ad un socio – è sbagliato. Questa città (Siena ndr) dovrebbe ricordarselo, potrebbe fare scelte sbagliate come in passato»
LA GIORNATA
E’ in corso a Siena l’assemblea di Banca Mps, interza convocazione. Presente il 27,7% del capitale, dopo 8 ore di assemblea gli azionisti hanno approvato il bilancio 2014 chiuso con una perdita di 5,3 miliardi. In sala era presente circa il 30% del capitale e si è espresso a favore il 99,81%. L’assemblea ora è chiamata a rinnovare i vertici e, in sede straordinaria, a varare l’aumento di capitale.
Mps: Clarich, per dopo Profumo ci sono già dei nomi «Il presidente Profumo ha detto che dopo l’aumento di capitale intende lasciare: è chiaro che ci stiamo già preparando al dopo. Abbiamo già dato incarico a dei cacciatori di teste» Lo ha detto il presidente della Fondazione Mps Marcello Clarich arrivando all’assemblea di Mps a chi gli chiedeva se ci fosse già un nome per il dopo Profumo che, comunque, oggi verrà ricandidato alla presidenza dalla stessa Fondazione. «Ci sono già dei nomi, vedremo» ha aggiunto. Nessun identikit del futuro presidente di banca Mps, che ha annunciato l’intenzione di dimettersi subito dopo la conclusione dell’operazione di ricapitalizzazione: «deve avere meno di 70 anni come previsto dallo statuto» ha sorriso Clarich. Uomo o donna? «Non abbiamo preclusioni» ha detto senza rispondere a chi gli chiedeva se il sostituto di Profumo potesse essere un componente del prossimo Cda. «Poi ci sono anche gli altri soci». Clarich ha poi avuto parole anche per il sindaco di Siena Bruno Valentini: «Tutti possiamo fare meglio, anche il sindaco. Si può sempre fare di più. Ognuno deve fare il suo mestiere – ha proseguito -: io ho sempre detto che sarei stato autonomo ma non autoreferenziale. Poi la Fondazione non è sola, ci sono anche gli altri soci. Io comunque ho un rapporto corretto con il sindaco». Future aggregazioni per Banca Mps? «Mi sembra ne parlino tutti» ha proseguito replicando così anche ai sindacati che sempre ieri lo hanno criticato per il rifiuto da lui posto a un incontro con le organizzazioni della banca. «E’ tutto trasparente» ha concluso Clarich.
Parla il Ceo di Mps Fabrizio Viola Nel futuro per Banca Mps l’aggregazione richiesta dalla Bce può essere «un’opportunità e non un problema o un nuovo vincolo». Lo ha detto l’ad Fabrizio Viola, nella relazione sul bilancio 2014 con la quale si è di fatto aperta l’Assembla dei soci, in seconda convocazione per la parte ordinaria e in terza per quella straordinaria. Il bilancio «chiude con una grande perdita, 5,4 miliardi, che conclude un triennio in cui le perdite cumulate sono state di 10 miliardi. Una situazione straordinaria – ha aggiunto il Ceo di Mps -. Credo che ci sarà un futuro migliore e anche in una fase delicata come quella di un’aggregazione farsi trovare col vestito stirato e con le carte in regola possa rappresentare un’occasione vera e profittevole e non un problema».
Profumo elogia l’operato di Viola L’ad Fabrizio Viola quando arrivò in Banca Monte dei Paschi, con quanto era successo nell’istituto e anche nella Fondazione Mps, «si trovò in uno stato di totale solitudine in cui era necessario un profondissimo cambiamento manageriale che è stato realizzato con grande consistenza, professionalità e determinazione». Lo ha detto il presidente di Mps, Alessandro Profumo, riferendosi all’ad che aveva appena terminato la sua relazione al bilancio 2014, davanti all’Assemblea dei soci. Ieri il cda, «nella sua ultima riunione – ha concluso Profumo -, ha espresso totale approvazione e ringraziato Fabrizio Viola, ringraziamento che voglio portare anche davanti all’Assemblea».
Viola:«In bilancio c’è indicazione Alexandria» «Nel bilancio originale di Banca Mps quella con Nomura è inserita tra le esposizioni maggiori ma non c’è l’etichetta Nomura” perchè “avevamo considerato il contenzioso legale in corso». Lo ha detto l’ad Viola in assemblea a proposito delle notizie che vorrebbero il costo per chiudere con Nomura sul derivato Alexandria pari a circa 1 miliardo. «Avevamo ritenuto di non dare questa informazione che poteva essere utilizzata per interesse della controparte. Ora è diventata pubblica… vedremo».
Profumo: «Sarà Nomura a pagare il danno» «Se oggi c’è qualcuno che deve essere preoccupato è la controparte» Nomura visto che dalla Procura di Milano «emergono dei pagamenti da parte di un funzionario Nomura che ha realizzato l’operazione Alexandria» verso «un ex dirigente Mps». E’ quanto ha detto il presidente Profumo, precisando che sarà «Nomura a pagare il danno». «Queste presunte transazioni tra dirigenti Nomura e ex dirigenti di Mps» ha detto Viola riferendosi, senza citarlo ufficialmente, al passaggio che sarebbe emerso dalle carte milanesi di circa 1 mln di euro tra Raffaele Ricci (funzionario della banca giapponese) e Gianluca Baldassarri (ex responsabile dell’area finanza Mps), «non si spiegano. Non traggo conclusioni che spettano al giudice ma queste cose fanno riflettere e ci rafforzano nell’idea di chiedere il risarcimento».
Viola: «Su Fruendo studiamo sentenza per presentare appello» In merito alle sentenze sulle cause dei lavoratori di Fruendo, in particolare quella del Tribunale di Siena che ha dato ragione a circa 250 dipendenti che, per il Giudice, devono essere reintegrati dalla banca Mps sta esaminando le diverse sentenze, «per poi presentare appello». A dirlo è stato l’ad Viola ricordando che a Roma e a Lecce i giudici hanno dato torto ai lavoratori. Per quanto riguarda la sentenza di Siena, «che è una sentenza di primo grado valuteremo soluzioni più opportune con Fruendo». L’ad ha poi ribadito che il «tfr dei lavoratori è stato trasferito interamente a Fruendo». In attesa di capire come finirà la vicenda, «è stato deciso di non portare modifiche al bilancio chiuso al 31 dicembre 2014»