«Se ne parlo io sembra come il cuoco che parla bene di ciò che cucina, però il segreto di Massimo Maccarone è solo uno: che è un uomo ed un professionista impeccabile, ed un raro esempio del calcio italiano da prendere come punto di riferimento». A parlare non è uno qualsiasi ma Luciano Dati, per anni massaggiatore della Fiorentina di cecchigoriana memoria, uno che ha curato muscoli ed ossa per almeno un decennio di tale Gabriel Omar Batistuta, che con l’uomo di Marina di Pietrasanta, dove ha ancora un suo studio privato di massofisioterapia, inscenava delle esultanze dopo i gol che hanno fatto storia. Stagioni intere passate negli spogliatoi dei principali campi da calcio italiano, ed anche saltuariamente d’Europa, con parecchie soddisfazioni a livello personale per Dati che ha spesso dovuto rimettere in piedi l’uomo di Reconquista dopo gravi infortuni che solo la solerzia delle mani d’oro versiliane e la buona volontà di Batigol, hanno reso spesso possibile il miracolo di vedere in campo e poi segnare, uno dei bomber piu’ prolifici dell’intera storia del campionato di serie A. Massimo Maccarone quando ha scelto di affidarsi per cure particolari che lo aiutassero a gestire i suoi 36 anni, è andato così sul sicuro con Dati.
Il segreto di Maccarone «E’ la testa la cosa più importante che ha Big Mac, e non solo per la sua capacità in fase realizzativa, come ha dimostrato domenica scorsa contro il Sassuolo, ma perché è un uomo che prima usa il cervello, e poi da quello si muove sul campo che è vero leader nell’aiutare la squadra che è al suo fianco – ha aggiunto Dati parlando ancora del match winner in casa Empoli dell’ultima gara disputata al ‘Castellani’ – Certi elementi fanno la fortuna degli allenatori e non è un caso che nel momento peggiore per gli azzurri, sia emerso sia ad Udine, che contro la squadra di Di Francesco, tutta la sapienza calcistica di Maccarone. Basta sentirlo parlare uno come lui, dai tifosi, come dai compagni, ma anche degli avversari, per capire quanto rispetto meriti un’atleta ancora integro, con i normali limiti dell’avanzamento dell’eta’ sportiva. Chi è al suo fianco dovrebbe mostrare la stessa cattiveria agonistica che ha lui, la stessa determinazione e capire che in serie A ci vuole fame e che chi è di fronte a te va rispettato ma va battuto, che sia nella conquista di un metro di campo, o in un contrasto».
L’esperienza a Empoli Dati potrebbe scrivere un libro di aneddoti sulla vita fuori campo del numero 7 azzurro, ma per discrezione ed amicizia, preferisce il low profile. «Quello che mi preme dire è che ancora una volta l’Empoli se la giocherà per la salvezza passando dai gol di uno come Maccarone – ha concluso Dati – Non ho dubbi che aiutera’sempre di piu’ uno come Giampaolo, su cui ci vuole equilibrio nel giudizio per valutare il lavoro che sta facendo, ed io che l’ho avuto come tecnico a Siena lo so, e trasformerà la squadra. I tre punti con il Sassuolo pesano come macigni negli equilibri di classifica, da domenica scorsa deve ripartire il torneo degli azzurri. Ora piu’ che mai dovrà emerge tutta la voglia di restare in serie A anche perché il calendario alla ripresa dice che come avversario ci sarà la Roma e sappiamo come la forza propulsiva degli uomini di Garcia possa far paura anche soltanto a leggere certi nomi della rosa giallorossa. Io però ho fiducia nell’Empoli ed in Maccarone ancora di più».