E’ il Palio degli sguardi, delle intese e dei meccanismi da collaudare. La Carriera dell’Assunta prende forma e si delinea soprattutto in base alle mosse e contromosse di contrade e fantini. Ieri abbiamo raccontato l’andamento delle strategie dei 10 rioni al canape per la scelta delle monte, oggi ci possiamo soffermare sulle dinamiche che si stanno creando, in particolare in riferimento alle rivalità. Nella prova di questa mattina abbiamo visto il gioco di sguardi tra Torre ed Oca, con Andrea Mari detto Brio che ha lanciato il suo guanto di sfida a Valter Pusceddu detto Bighino: i due non sono nuovi a duelli in contrade avversarie, vedasi il Palio del 2 luglio 2013 (Brio nella Lupa e Bighino nell’Istrice). La particolarità di questa mattina è che a provocare l’avversario è stato il fantino che sulla carta si trova nell’accoppiata favorita, e non viceversa come spesso accade. Un guanto di sfida, più velato ma altrettanto incisivo, lo ha lanciato questa mattina anche Giosuè Carboni detto Carburo, che nella Lupa su Quore de Sedini è partito in testa cogliendo benissimo il tempo della mossa, senza badare all’Istrice e a Tittia: anche in questo caso il duello tra i due fantini si ripete, vedasi il Palio del 16 agosto 2016 (Tittia nell’Aquila e Carburo nella Pantera, con quest’ultimo è stato successivamente squalificato). Gli sguardi poi sono anche quelli di Jonatan Bartoletti detto Scompiglio, che nel Valdimontone trasmette sicurezza e forza su Sarbana, oppure quelli di Luigi Bruschelli detto Trecciolino che, come a luglio, monta un cavallo esordiente e della sua scuderia. Ed infine è il Palio dei battiti del cuore di Siena, che prova a continuare a respirare la sua storia nonostante i frequenti tentativi di inquinamento proposti dal presente e da chi non riesce a mantenere il giusto equilibrio tra tradizione e contemporaneità.
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