Fanno discutere la Città le ultime decisioni in tema di sicurezza in previsione del prossimo Palio del 2 luglio (leggi). Che siano a causa del terrorismo internazionale o della stupidità dei fatti accaduti in piazza San Carlo a Torino, fatto sta che il Comitato per la sicurezza del Palio ha diramato norme che iniziano a stravolgere tradizioni e riti, numero limitato a 12mila dentro la Conchiglia e vietato ai minori di 12 anni. Mentre altre proposte, megafoni in piazza e maxischermi in altre piazze, sarebbero per fortuna state accantonate. Ospitiamo volentieri l’intervento di Sandro Vannini, consigliere comunale dal 2006 al 2011, presidente di Corecom Toscano e animatore dell’associazione Senesi nel mondo, ma anche appassionato contradaiolo e presidente del Comitato Amici del Palio dal 1999 al 2009. Nelle sue domande le domande che ogni senese in questi giorni si sta ponendo di fronte a novità che bussanno sulla Festa. Le rilanciamo perchè siano occasione di dibattito e confronto (M.T.). 

 

di Sandro Vannini

Le ultime decisioni in tema di sicurezza sul #PaliodiSiena (accesso alla #PiazzadelCampo limitato a sole 15.000 persone e divieto ai minori di 12 anni) non mi convincono. Come sarà controllato il numero degli accessi, con il #contapersone? E l’età, con il #certificatodinascita? Chi prima arriva, prima entra? Accesso privilegiato per i residenti come per i musei civici? Si è consapevoli che il problema “folla” si sposterà nell’adiacente piazza del Mercato e nelle strade attorno, affollate da coloro che rimarranno fuori dalla piazza del Campo?

Con la #circolareGabrielli la sicurezza dei grandi eventi sarà legata prioritariamente al numero dei partecipanti e al luogo dell’evento? Quindi eventi solo nei luoghi “sicuri” come stadi o spazi aperti?
Il modello sarà quello del concerto del prossimo 1 luglio di Vasco Rossi nel parco Ferrari a Modena ove sono previsti 220.000 spettatori paganti?

Sarà forse che il Palio di Siena, anomalia in questa #societàstandardizzata, è mosso da “orgoglio, storia e passione” e non da “bigliettazione” e bisogna formattarlo in schemi precostituiti?

In questa vicenda c’è stata la dovuta informazione ai contradaioli, ai cittadini e ai turisti? A questa mi rispondo con un “non quanto meritavamo”, in fin dei conti noi senesi non siamo solo spettatori ma protagonisti nel Palio di Siena.

La sensazione è che gli #amicidelPalio sono molti, ma altrettanti lo sono i #nemici, taluni nemmeno tanto lontani.