Drappellone Dimitrov - fronte E’ stato accolto con entusiasmo e un lungo applauso il drappellone del Palio del 16 agosto dedicato alla Madonna dell’Assunta realizzato dall’artista bulgaro Ivan Dimitrov che ha reso omaggio  al poeta Mario Luzi nel centenario della sua nascita.

Il Cencio Nella parte alta del drappellone, presentato questo pomeriggio nell’entrone di Palazzo Pubblico, la Madonna ispirata alla “Maestà” che abbraccia il Bambino benedicente. Le due figure, contornate dagli stemmi delle Contrade, disposti in circolo, come una ghirlanda, trasmettono il significato ancestrale del Palio: festa dell’uomo e per il suo spirito. Più in basso in un’idilliaca aurora giallo mattutino svettano la Torre del Mangia e il Campanile del Duomo;  mentre, in primo piano, esce dall’oscurità il protagonista assoluto del Palio, un cavallo di colore rosso acceso, pronto a incendiare di passione tutta la città. Sul retro del dipinto l’omaggio a Mario Luzi con i versi di “Mi guarda Siena”.

Drappellone Dimitrov - retroIl sindaco: «Un’esperienza mistica contemplare quest’opera» «L’intreccio costante della vita e dell’opera di Luzi con Siena e le sue terre rende un’esperienza quasi mistica contemplare oggi quest’opera – ha detto nel suo discorso il sindaco Bruno Valentini – . La nostra città ha avuto un ruolo decisivo nella formazione del poeta, che vi ha trascorso con i genitori gli anni del liceo, il Ginnasio “Tolomei”, traendone ispirazione poetica sin dagli anni dell’adolescenza e delle prime importanti amicizie. Ma l’eterno ritorno a quella che Luzi definì “città dell’anima”, al miraggio infinito della memoria e del desiderio, accompagnerà tutta la vita del poeta, come una dolce strada interiore, che attraversa “Questa terra toscana brulla e tersa / ove corre il pensiero di chi resta / o cresciuto da lei se ne allontana”». «In occasione di questa carriera dell’Assunta – ha spiegato Valentini -, Siena offre allora al poeta, amato come un proprio figlio, l’espressione più fervida e luminosa della propria perennità: il Palio. Quella “sublimazione e dannazione insieme del fato in ogni singolo senese e nella sua cittadinanza”, nelle parole di Luzi, viene tradotta nella pittura di Ivan Dimitrov in una sintesi contemplativa, sotto lo sguardo di una Madonna ispirata alla Maestà di Simone Martini, fonte simbolica dell’opera luziana, a cui infonde un furente spirito vitale il guizzo del meraviglioso cavallo, quasi scolpito in una dimensione al tempo stesso tridimensionale e metafisica»