Si svolge questo pomeriggio, dalle 13.00 alle 15.00 nella sala del Maggior Consiglio del Palazzo dei Priori, il rito civile e l’esposizione della salma dello scultore Mauro Staccioli, scomparso all’età di 80 anni. A seguire il corteo funebre fino al cimitero di Volterra.
Per l’artista che da anni risiedeva a Milano si tratta di un ritorno a casa dopo che l’attività artistica lo aveva portato in ogni parte del mondo. Tuttavia, aveva sempre mantenuto un forte legame con la sua città d’origine, dove aveva anche ottenuto il diploma all’Istituto d’arte prima di trasferirsi nel 1968 a Milano per iniziare la sua attività artistica e d’insegnamento. Proprio a Volterra nel 2009 si era tenuta una antologica, “Mauro Staccioli. Luoghi d’esperienza”, e alcune opere erano state installate in forma permanente nelle campagne intorno, alcune delle quali sono diventate iconiche e simbolo stesso del paesaggio volterrano, come quell’”Anello di San Martino” che è divenuto tappa fissa per turisti per uno scatto o un selfie. Molti non sanno nemmeno che quel cerchio perfetto di ferro e cemento che incornicia le colline che guardano verso il mare sono un’opera d’arte che ha “segnato”, forse per sempre, il nostro rapporto con il paesaggio stesso.
«Un grande abbraccio ideale, a nome della comunità volterrana, per l’addio a Mauro Staccioli, grande artista volterrano e una delle figure più importanti nel panorama contemporaneo internazionale – così il sindaco di Volterra Marco Buselli -. A ricordare il suo genio e allo stesso tempo la sua semplicità, le opere che ormai costituiscono parte integrante delle colline del Volterrano. Ho avuto il piacere di conoscerlo e di avergli potuto conferire la civica benemerenza. Siamo vicini in questo momento alla famiglia e a chi gli ha voluto bene. Fra tutte le sue opere, “l’anello di San Martino” è diventata di fatto un’altra icona della città di Volterra. Mauro ci ha lasciato una finestra per guardare al futuro, con le radici ben posate sulla nostra terra».
A dare grande notorietà all’artista anche il cameo di una sua opera d’arte all’interno del film “Vacanze intelligenti” di Alberto Sordi. Il grande comico, infatti, si prendeva gioco di una certa arte contemporanea, incomprensibile al grande pubblico (ricordate? vestiva i panni del fruttarolo Remo in compagnia della moglie in viaggio a Venezia alla Biennale d’arte). Un muro in cemento armato 8×8 metri di Staccioli stava a significare l’ostacolo che si inframetteva fra il visitatore e la laguna. Staccioli, però, ha insegnato con la sua arte a saper guardare soprattutto oltre i muri e osservare segni e paesaggi.