FIRENZE – Una storia vera. Il rapporto tra una figlia non ancora adolescente e un padre “tossico”, sullo sfondo della corpulenta provincia italiana degli ’80. Gli altri anni ’80.

Regista, performer, artista digitale, Cinzia Pietribiasi presenta “Padre d’amore, padre di fango”, giovedì 3 agosto (ore 21,15) alla BiblioteCaNova Isolotto, a Firenze

Lo spettacolo ci porta a Schio, piccola e industriosa città dove nascono e crescono grandi aziende tessili come la Lanerossi. E che negli anni ‘80 viene sommersa dall’eroina, assistendo con indifferenza e paura l’annichilimento della generazione venti-trentenne dell’epoca.

Il padre, a cui fa riferimento il titolo dello spettacolo, è uno di quei tanti giovani che dall’impegno politico e la lotta operaia passano all’abuso di una sostanza che fa piazza pulita di tutti gli affetti e di tutte le passioni. Una sostanza che vince sempre, che si impone prepotentemente e mina tutti i rapporti familiari.
La figlia è la giovanissima testimone di un cambio epocale, quello del 1989. In quello stesso anno, il padre decide di cambiare vita, entrando in una comunità terapeutica e il mondo attorno cambia drasticamente. Si delinea un mondo pre e un mondo post.

La scrittura, dallo stile quasi cinematografico, procede per frammenti, immagini della memoria, odori degli ambienti abitati, eventi storici e copre un arco di tempo che va dal 1979 al 1992. La narrazione è scevra da giudizi e commenti e rispecchia il punto di vista della bambina, che lentamente, ma inesorabilmente, diventa consapevole di ciò che sta accadendo a suo padre.

Attraverso l’occhio della webcam, gestita in tempo reale, il corpo, con i suoi segni e le sue cicatrici, diventa mappa di un percorso a ritroso nella memoria. Lo schermo restituisce una visione altra sia sul corpo che sulla cartina geografica, presente in scena, sulla quale si muovono dinosauri e paperelle ingigantiti e fuori scala.

A completare la mappatura della memoria, un albero genealogico e un’installazione olfattiva che restituisce gli odori delle case abitate dai protagonisti. L’autrice è in scena con la giovane sorella, Giorgia Pietribiasi, cantautrice e musicista. Immagini di Ayanta Noviello e Cinzia Pietribiasi, scene di Giulia Drogo, voce narrante Michele Zaccaria.

Anteprima estiva di Avamposti Festival del Teatro delle Donne, organizzata nell’ambito dell’Estate Fiorentina promossa dal Comune di Firenze. Ingresso 2 euro. Info e prenotazioni sul sito ufficiale www.teatrodelledonne.com (tel. 0552776393 – teatro.donne@libero.it).