Ha rivendicato una gestione “corretta” del cda di Banca Etruria da lui presieduto e ricordato la situazione “disastrosa” trovata nell’istituto aretino al suo arrivo. Questi, secondo quanto appreso, i principali temi toccati dall’ex presidente Giuseppe Fornasari nella breve dichiarazione spontanea resa ieri davanti al Gup del Tribunale di Arezzo, Annamaria Loprete. Fornasari è imputato, insieme all’ex dg Luca Bronchi e al dirigente Davide Canestri, per ostacolo alle autorità di vigilanza nel primo filone dell’inchiesta sul vecchio istituto aretino. I tre imputati avevano chiesto il rito abbreviato.
Fornasari, assistito dall’avvocato Nino D’Avirro, ha raccontato di come il cda avrebbe iniziato un’azione di “recupero” della gestione finanziaria, azione poi «vanificata dalla crisi». In aula il Procuratore Roberto Rossi che guida il pool di magistrati che indaga sui 5 filoni dell’inchiesta. Prima dell’ex presidente, indagato anche per bancarotta fraudolenta (in questo filone insieme all’allora consigliere Giorgio Guerrini e al funzionario Paolo Luigi Fiumi), ieri mattina ha terminato la sua deposizione l’ex dg Bronchi che aveva rivendicato la «correttezza» delle comunicazioni dell’istituto a Banca d’Italia. Il Gup ha fissato le prossime udienze per il 19 e il 21 ottobre (saranno dedicate alla discussione), mentre il 26 dello stesso mese sono previste le repliche e la decisione del giudice