FIRENZE – Potrebbe insediarsi il 19 luglio, anniversario della morte di Paolo Borsellino, l’osservatorio regionale sulla legalità dopo l’approvazione della legge che ne amplia i compiti e gli obiettivi. È quanto ha proposto la commissione d’inchiesta sulle infiltrazioni mafiose e della criminalità organizzata in Toscana, guidata da Elena Meini (Lega).
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La commissione, spiega una nota, si è riunita nella giornata di ieri per ascoltare il presidente e il componente della Fondazione Caponnetto Salvatore Calleri e Renato Scalia, e il componente del comitato regionale Toscana di ‘Libera‘ don Andrea Bigalli.
Meini, spiega una nota, ha anche proposto di scrivere ad Arpat per sollecitare l’invio della documentazione promessa nel corso della seduta dello scorso 15 giugno. «Aspettavamo il report sui 10 siti interessati oggetto di indagine, anche per capire se chiamare in audizione anche altri sindaci – ha detto Meini . Ad oggi non ci è arrivato nulla e la prossima settimana abbiamo un nuovo giro di audizioni con l’assessore all’ambiente Monia Monni e alcuni primi cittadini. Acquisire quanto più materiale possibile è basilare». Secondo quanto dichiarato dalla Fondazione Caponnetto, l’inchiesta Keu ha frantumato tre tabù: si assiste a un livello di indagine mai raggiunto prima; si riconosce che in Toscana si sversano rifiuti; infine, questa regione non è più un esempio per l’Italia. Calleri e Scalia hanno parlato di una Toscana «vittima di mafia che rischia di essere divorata in silenzio». Libera Pisa ha redatto un report corposo sulla vicenda Keu e sarà acquisito tra gli atti della commissione insieme alla documentazione su infiltrazioni di stampo mafioso in Toscana, oltre l’inchiesta della Dda di Firenze. Come ricordato anche da Bigalli, la nostra regione “è appetitosa” su più fronti.