La Procura di Pistoia ha chiesto il rinvio a giudizio per 79 persone residenti in varie province della Toscana (Pistoia, Firenze, Prato e Pisa), accusate di aver favorito l’immigrazione clandestina di cittadini cinesi, ricevendo soldi per dichiarare il falso. Le indagini, svolte dalla Digos di Pistoia, erano cominciate cinque anni fa come filone bis di un’altra inchiesta che nel 2009 aveva portato all’arresto di 11 persone per i reati di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina; condanne annullate di recente dalla Cassazione per un vizio procedurale, ordinando la ripetizione del processo.
Tra i mille e i tremila euro per una residenza fittizia Dall’indagine-bis era emerso che proprietari abitazioni, in cambio di compensi, davano ospitalità fittizia, negli immobili di loro proprietà a cittadini cinesi, allo scopo di consentire loro di disporre di un idoneo alloggio per poter richiedere il ricongiungimento di familiari residenti in Cina o di ottenere il rinnovo o il rilascio del permesso di soggiorno. Alcuni locatori fungevano anche da datori di lavoro fittizi. Per una finta residenza, i locatari avrebbero percepito tra i mille e i tremila euro.