Kilowatt Festival giunge alla tredicesima edizione con un programma ricco di teatro, danza, musica, fotografia, incontri e convegni. Dal 18 al 25 luglio, il festival di Sansepolcro propone un cartellone di trentuno spettacoli di teatro d’innovazione e danza contemporanea – tra cui dieci prime assolute e un’anteprima nazionale – dodici concerti, e tanti eventi collaterali, incontri, convegni, mostre e altre attività legate alle arti visive. Il titolo dell’edizione 2015 è “Ospitali di natura” e vuole rappresentare un’idea di festival e di spettacolo dal vivo aperto a tutti, dialogante, accogliente e non elitario.
Be SpectACTive! La principale novità dell’edizione 2015 è l’avvio del progetto europeo Be SpectACTive: un piano di cooperazione su larga scala della durata di quattro anni, finanziato all’interno del nuovo Programma Cultura “Creative Europe” dell’Unione Europea, di cui sono capofila il Comune di Sansepolcro e CapoTrave/Kilowatt, con un partenariato che vede coinvolte dodici istituzioni fra teatri, festival e università in rappresentanza delle nove nazioni coinvolte. La mission è quella di approfondire il rapporto tra spettatori e artisti nella creazione e produzione nel settore delle performing arts. Ampliando il suo spettro di azione, Kilowatt Festival diventa se possibile ancora più urbano, regalandosi anche un nuovo palcoscenico situato nella piazza principale di Sansepolcro, un quarto spazio che va ad unirsi ai tre delle precedenti edizioni. Nel segno di Be SpectACTive, Kilowatt Festival ospiterà due delle produzioni del network europeo nonché, il 21 e il 22 luglio presso il Palazzo delle Laudi, un convegno internazionale sulla active spectatorship per studiare le modalità più efficaci per promuovere l’accesso di nuove fasce di pubblico, compreso quello con minori opportunità, oltre che far crescere una domanda di spettacolo dal vivo qualificata, ampia e differenziata. Il convegno sarà inaugurato dalla presidente della Commissione Cultura del Parlamento Europeo, l’onorevole Silvia Costa. Tra gli esperti, è prevista la presenza del sociologo e filosofo francese Jean-Louis Fabiani (Università di Budapest), Emmanuel Negrier (Université de Montpellier I), Lluis Bonet (Universitat de Barcelona), Alessandro Bollo (Fondazione Fitzcarraldo) e Anna Bandettini, giornalista de La Repubblica.
Kilowatt sulle punte Kilowatt Festival è danza e sperimentazione. Ospiti dell’edizione 2015 saranno due giovani coreografi under 35, stelle della danza contemporanea in Europa, che presenteranno in prima assoluta i loro nuovi spettacoli. Il 19 luglio al Teatro della Misericordia vedremo il coreografo e danzatore croato Bruno Isakovic debuttare con “Denuded”, spettacolo che, portando in scena dodici danzatori nudi, indaga le trasformazioni fisiche dei corpi, esposti allo sguardo dello spettatore. Uno spettacolo sulla fragilità, che cerca di creare un rapporto di fiducia tra chi agisce sulla scena e chi guarda. Un lavoro che sarà, a fine anno, al Moma di New York. Sempre il 19 luglio, all’Auditorium di Santa Chiara, il coreografo e danzatore ceco Michal Zahora presenterà “Devoid”, spettacolo sempre prodotto all’interno del network Be SpectACTive. “Devoid” nasce grazie all’interazione tra artista e spettatori/navigatori della rete tramite la piattaforma online per la video-danza inclusa nel progetto di Be SpectACTive!, dove Zahora ha caricato per mesi i vari materiali cross-mediali che hanno nutrito il suo processo creativo, nonché i video di prove. Attraverso questi materiali, Zahora ha interagito con il pubblico, raccogliendo i loro punti di vista in una dinamica di scambio grazie alla quale gli spettatori sono entrati nel laboratorio creativo dell’artista. Per la programmazione riservata alla danza, oltre a questi progetti internazionali, il festival accoglierà sette spettacoli, tra cui i nuovi lavori di alcuni fra i nomi più prestigiosi della coreografia italiana come Michele Abbondanza, Enzo Cosimi, Luisa Cortesi, Zerogrammi, Zaches e due progetti brevi, scelti dal gruppo dei Visionari, cioè le compagnie Cuenca-Lauro e Cappellani-Di Rienzo-Fiorelli.
Kilowatt va in scena Ancora più ricca è la programmazione che il festival dedica al teatro. Il 18 luglio la Banda Osiris assieme agli scienziati Telmo Plevani e Federico Taddia apriranno il Festival con “Finalmente il finimondo”: esilaranti e serissimi sketch racconteranno tante possibili “fini del mondo” previste dall’umanità, dai Maya ai giorni nostri, per ricordare che è l’ambiente a dettare le regole del gioco e che ogni specie, inclusa quella umana, deve essere umile verso la natura. Il 20 luglio sarà la volta di Ondadurto Teatro, compagnia romana che presenta da sempre spettacoli incentrati sul Physical Theatre, il Nouveau Cirque e il gesto, combinando macchinari sorprendenti, grandi oggetti in movimento, fuochi d’artificio, giochi d’acqua, musica e proiezioni video. Al festival porteranno “Crash flight”, uno spettacolo onirico e surreale. La stessa sera, presso l’Auditorium Santa Chiara, Iaia Forte presenterà in prima nazionale “Tony Pagoda, Ritorno In Italia”, spettacolo che porta in scena il libro del Premio Oscar Paolo Sorrentino “Tony Pagoda e i suoi amici” (Feltrinelli, 2012). “Stasera sono in vena” è lo spettacolo autobiografico ambientato nella Puglia degli anni Ottanta, tra droga e criminalità organizzata, raccontato con un’ironia da amaro in bocca da Oscar De Summa in Piazza Torre di Berta il 21 luglio. Due prime assolute in scena il 22 luglio. Si inizia con CapoTrave, compagnia organizzatrice del Festival diretta da Lucia Franchi e Luca Ricci, che presenterà il nuovo spettacolo “Piero Della Francesca. Il punto e la luce” al Teatro alla Misericordia. Lo spettacolo parla del presente, del ruolo degli artisti nella società di oggi, e indaga un preciso momento della vita di Piero della Francesca quando il suo linguaggio innovativo si era quasi del tutto formato, ma attorno a lui si addensavano ancora perplessità e riconoscimenti incompleti. A seguire sarà in scena, presso l’Auditorium Santa Chiara, Michele Sinisi, regista e attore di “Scene di interni dopo il disgregamento dell’Unione Europea”, per la drammaturgia di Michele Santeramo. Poi “Simurgh” del modenese Teatro dei Venti, (Piazza Torre di Berta, 23 luglio), è un sogno, una visione che nasce e svanisce davanti agli occhi degli spettatori, grazie a otto attori, due musicisti e a tutti gli strumenti del teatro in strada capaci di donare al sogno lo stupore della magia. A seguire, la stessa sera, due spettacoli di teatro selezionati dai Visionari: Lab121 con “L’insonne” (Teatro alla Misericordia), spettacolo vincitore del Bando In – Box, e Quotidiana.com con “Io muoio e tu mangi” (Auditorium Santa Chiara). Diretto da Claudio Autelli, che ne firma anche la drammaturgia con Raffaele Rezzonico, “L’insonne”, tratto da “Ieri” di Agota Kristof, uno spettacolo che porta in scena la storia di una coppia di fratelli che visitano la stanza dell’autrice, accompagnandone i pensieri e guidando la sua immaginazione nel comporre questa “storia d’amore impossibile”. “Io muoio e tu mangi” dei riminesi Quotidiana.com è il rimprovero rivolto al figlio dal padre morente. Una riflessione affilata e malinconica sulla necessità di sollecitare una pietas collettiva che assecondi la richiesta di una dolce morte. La selezione dei Visionari proseguirà la sera successiva con il debutto assoluto di “Alluvioni” (Teatro alla Misericordia, 24 luglio), scritto, diretto e interpretato da Elena Guerrini, la narrazione di un Paese dove chiudono i teatri e aumentano le trasmissioni di cucina, dove ci si suicida per dignità, dove il fango delle calamità naturali è presenza simbolica e reale. Nello stesso giorno, in Piazza Torre di Berta, Andrea Cosentino sarà in scena con il nuovissimo spettacolo “Lourdes” ispirato dal romanzo d’esordio di Rosa Matteucci (Adelphi, 1998, vincitore del premio Grinzane Cavour), dove darà vita a un carnevale di personaggi risibili nella loro miseria materiale e al goffo spaesamento della protagonista. Concluderà la serata del 24 luglio la compagnia palermitana Blitz, con “Su’ddocu! Omaggio al soffitto N° 1.1. La reprise” (Teatro alla Misericordia, 24 luglio), diretto da Margherita Ortolani, dove il montaggio serratissimo delle battute scardina la parola, la divora, e crea una lingua siciliana onomatopeica, inventata, ma vera, ricostruzione di un Sud universale. L’ultima giornata del Kilowatt Festival sarà ricca di eventi. Sabato 25 luglio il festival si aprirà al Teatro alla Misericordia con la compagnia Unterwasser che presenterà lo spettacolo di teatro di figura “Out”, viaggio di iniziazione e formazione di un bambino. A seguire ATIR / Maria Pilar Peréz Aspa con “L’età proibita. Appunti biografici di Marguerite Duras” (Auditorium Santa Chiara), spettacolo che porta in scena una delle coscienze più lucide del nostro tempo, Marguerite Duras, scrittrice e regista francese, donna scomoda, dalle parole forti, taglienti, politicamente scorrette. In chiusura lo spettacolo uscito dalla penna di Duncan Macmillan, drammaturgo e regista inglese della nuova generazione britannica di scrittori, “Lungs” (Piazza Torre di Berta, 25 luglio), uno show che è il ritratto attuale e ironico di una storia d’amore qualunque, divertente e commovente, dove una coppia contemporanea si interroga sull’opportunità di avere o meno un bambino. In contemporanea, presso il Teatro alla Misericordia, la compagnia Teatrodilina con “Banane (un quasi road movie per quattro attori, un cane e alcune casse sparpagliate)”, un testo composto da 40 piccole scene che si svolgono, tra la luce e il buio, quasi tutte in ambienti diversi con un andamento rapido e sincopato, una storia che parla di amore e di felicità, vissuta da persone che si accorgono a malapena di sentirne la mancanza.
Kilowatt in musica Il festival è anche musica con “Autobiografia in musica per 6 Pezzi Facili”, un progetto innovativo e multidisciplinare che attraversa la musica e lo storytelling. Ideato da Michele Corgnoli per conto dell’associazione Effetto K (responsabile della programmazione musicale di Kilowatt), il progetto chiede ad alcuni musicisti, tanto esponenti della scena underground e sperimentale che autori pop e raffinati, che siano cantautori o rocker, di ripercorrere in concerto musiche di altri autori, canzoni che hanno segnato la loro vita entrando nel loro corredo genetico. Eventi unici quindi, in scena al Palazzo delle Laudi, che coinvolgeranno il cantautore Andrea Chimenti (19 luglio), Bruno Dorella, musicista di Ronin, Ovo e Bachi da Pietra (20 luglio), Serena Altavilla, voce dei Blue Willa, dei Solki e dei Mariposa (21 luglio), e il cantautore, chitarrista e scrittore Federico Fiumani (22 luglio). Giovedì 23 e venerdì 24 saranno al festival le “Performance Urbane” di Ippolito Chiarello e la compagnia pugliese Nasca Teatri di Terra che qui porta – come sta facendo in giro per l’Europa – uno spettacolo che è anche una protesta: il pubblico, con una piccola cifra o barattando un proprio oggetto, può ascoltare uno dei pezzi teatrali del listino.
Il festival delle arti visive Oltre alla danza, al teatro e alla musica il festival propone KILOW’ART, il progetto di arti visive a cura di Saverio Verini, che ospita quest’anno Francesco Ciavaglioli (1983) con il progetto Adunanza (Palazzo delle Laudi, inaugurazione sabato 18 luglio ore 18.00, visibile tutti i giorni dalle 18.00 alle 24.00). Adunanza si presenta come un ritratto collettivo di Sansepolcro, della sua comunità e delle persone che parteciperanno al festival. Prendendo spunto dall’iconografia del Polittico della Misericordia di Piero della Francesca – conservato al Museo Civico di Sansepolcro – in cui la Madonna avvolge e protegge i fedeli con il proprio mantello, l’artista ha raccolto centinaia di fotografie degli abitanti del territorio, creando un grande collage di volti. In seguito, durante i primi giorni di Kilowatt, sarà applicata sul collage una carta traslucida che permetterà alle persone che lo desidereranno di collaborare nel ricalcare e colorare i volti: un gesto di auto-rappresentazione da parte della comunità, che si manifesta non più al riparo del manto dorato della Vergine, ma che decide di esporsi. Per la sezione di arti visive sarà inoltre allestita la mostra Idrophilia curata da Ilaria Margutti, con numerose opere di giovani artisti italiani legate al tema dell’acqua. Pensata per condurre l’attenzione alla relazione tra uomo e mondo attraverso l’acqua, la mostra indaga la proprietà fisica dei materiali ad assorbire o trattenere i liquidi.