Umberto Orsini e Giovanna Marini sul palco, Elio De Capitani alla regia: tre artefici per uno spettacolo con una strana genesi che il pubblico toscano potrà godersi il 30 aprile (ore 21) al Teatro dei Leggieri di San Gimignano. L’idea nasce dall’incontro di Orsini e Marini in un altro spettacolo, “Urlo” di Pippo Delbono, in cui Orsini ha portato la sua conoscenza dei testi di Wilde e Shakespeare e Marini la sua esperienza del canto degli umili, mettendosi entrambi a disposizione di e a confronto con il mondo disperato nel circo umano di Delbono.
“The ballad of Reading gaol” Nel progetto è stato poi coinvolto Elio De Capitani, che aspettava solo un’ultima spinta per affrontare qualcosa a cui pensava da tempo, “il dilemma, o meglio il paradosso di Wilde”. Seguendo la lezione di Franco Buffoni, De Capitani fa piazza pulita dei molti Wilde mitici per cercare quello reale, capace di prefigurare il secolo a venire anticipando l’arte come recita sociale e la vita come performance artistica. Secondo il regista, “The ballad of Reading gaol” si presta alla messinscena «perché in un certo senso lo è: è una messinscena complessa, ritualmente complicata, dove una volta ancora l’attrazione fisica si sublima in canto e il canto sublima la sofferenza in bellezza». Al centro di tutto, Wilde: la sua condizione di prigioniero e il corpo di un ragazzo, un giovane soldato, condannato alla forca per l’assassinio della sua amante, un Woyzeck inglese con la giubba rossa dei dragoni di sua maestà. Wilde lo ha solo visto nell’ora d’aria e trova una nuova vena che unisce i suoni, i colori, i pensieri e gli incubi e i corpi inappagati della galera con una certa luce di un amore trasfigurato. Giovanna Marini ha scritto cinque ballate, componendo una musica che va dalla ballata irlandese fino a Schubert, passando anche per i Beatles. Umberto Orsini farà Wilde, teso a cogliere solo il lato artistico-estetico, la bellezza dei versi. De Capitani immagina e studia una scrittura che sia «strategia di dislocazione sapiente delle forme e dei materiali da combinare con le parole cantate di Giovanna, con la sua musica altrettanto ostinata e precisa».