SIENA – “Non abbiamo trattative in corso su Mps, oggi non ci sono le condizioni per un’acquisizione e — dal canto loro — stanno perseguendo la loro strategia”.
Forse non ce ne era bisogno, tanta era la chiarezza dimostrata da tempo a questo parte. Andrea Orcel, intervistato dal Corriere della Sera, ha comunque voluto ribadire il proprio pensiero su Rocca Salimbeni: “Il nostro piano genera più valore di qualsiasi M&A. Le operazioni straordinarie possono essere utili, ma non devono impattare sugli obiettivi, devono invece aggiungere valore e rafforzare la capacità di distribuzione agli azionisti e, soprattutto, avere senso industriale.
L’ad di Unicredit ha poi analizzato la situazione dell’istituto di piazza Gae Aulenti nel suo complesso: “L’Italia è il nostro motore principale, per vitalità delle imprese e capacità di risparmio rimane fondamentale per il gruppo”. E ancora: “In Unicredit siamo in anticipo sui tempi di realizzazione del piano, abbiamo già raggiunti alcuni obiettivi che pensavamo di raggiungere nel 2024 e rivisto di conseguenza la guidance per il 2023. Sono ottimista sul fatto che sfruttando questa spinta continueremo a migliorare”.
Quindi, passando a uno sguardo generale: “Credo che l’economia italiana sia composta in ogni campo da eccellenze che hanno una forte capacità di adattarsi, lo dimostra la crescita del 3,9% del Pil nel 2022. Siamo la seconda economia manifatturiera in Europa”.
Infine, una valutazione sul quadro bancario. “Il Paese ha due banche che giocano in serie A. Intesa, una banca leader che ha un modello diverso dal nostro. Noi vogliamo rafforzare l’Italia ma proiettarci sempre di più verso l’estero per accompagnare le imprese, connetterle ai mercati – ha affermato ancora Orcel -. L’Europa non ha ancora un mercato unico dei capitali, per cui è ancora più importante la presenza di banche forti per supportare lo sviluppo. Ecco, qualche volta bisognerebbe considerare le banche protagoniste della crescita del Paese, non sempre un avversario”.