Al via la manutenzione periodica, con inizio delle operazioni di pulitura per togliere la polvere, per il David e i Prigioni, le colossali sculture in marmo di Michelangelo custodite nella Galleria dell’Accademia di Firenze. A farsi carico delle spese è la fondazione non profit Friends of Florence. E’ stato firmato oggi, infatti, l’accordo grazie al quale anche per il 2016 la spolveratura del David, delle altre sculture di Michelangelo (Prigioni, San Matteo e Pietà da Palestrina) e del modello del Ratto delle Sabine di Giambologna sarà finanziata con 20mila euro dall’associazione presieduta da Simonetta Brandolini d’Adda. L’atto è stato controfirmato da Cecilie Hollberg, direttrice del museo.
Manutenzione costante e frequente Come accade ormai ininterrottamente dal 2005, l’accordo è stato siglato tenendo fede alla filosofia, condivisa da entrambi i contraenti, ha spiegato Hollberg, che è meglio investire per una manutenzione costante e frequente piuttosto che per un intervento di restauro a lunga scadenza. Oggi il David è di nuovo al centro di un intervento di manutenzione: questo accade mediamente ogni due mesi, ma nei periodi di maggiore affluenza di visitatori nel museo, la frequenza degli interventi scende a 4/5 settimane. L’obiettivo è quello di rimuovere i depositi di polvere e di particellato per evitare che questo si accumuli e si compatti. Dal 2015 è Paola Rosa che si occupa degli interventi di manutenzione delle opere michelangiolesche della Galleria dell’Accademia; in passato la restauratrice fiorentina è stata protagonista di interventi su tre sculture di Michelangelo al Museo Nazionale del Bargello: Bruto, David Apollo e Tondo Pitti.
Pulizia e monitoraggio L’operazione, che vede impegnata la restauratrice coadiuvata dalla collaboratrice Emanuela Peiretti, prevede l’utilizzo di un aspiratore e di pennelli a setola molto morbida. Tutto il lavoro – che normalmente si svolge solo nella giornata di lunedì, quando il museo è chiuso per turno – viene effettuato con l’ausilio di un moderno ponteggio mobile che garantisce elevati standard di sicurezza e di manovrabilità. Inoltre, l’elevata frequenza degli interventi sul David mette in condizione la restauratrice di effettuare anche un monitoraggio ravvicinato continuo della scultura, ed eventualmente di segnalare anomalie sulla superficie. Gli interventi ai Prigioni, al San Matteo e alla Pietà da Palestrina si svolgono invece con una frequenza minore (circa ogni quattro mesi), ma seguono la metodica adottata per il David.