Stamani non ha potuto fare in santa pace la sua colazione a base di brioche e cappuccino. Alle 06.00 al bar del porto è stato assalito da una miriade di fotografi e cineoperatori, ma non ha perso la calma. Ha scherzato con i suoi collaboratori, poi è uscito in strada e dirigendosi verso il molo per imbarcarsi ha detto ai giornalisti: “Stanotte è piovuto molto, ma adesso è tutto a posto: iniziamo con circa mezz'ora di ritardo". Poi il ritardo si è prolungato di due ore dall’orario inizialmente previsto, ma poco importa.

Niente sembra far perdere il controllo a Nick Sloane, nemmeno il tremendo temporale che stanotte si è abbattuto sull’Isola del Giglio, come accadeva da mesi. Tuoni e lampi mandati dal Cielo che avrebbero intimidito chiunque, ma non questo gigante buono di cinquantadue anni venuto dal Sud Africa che da un anno è parte integrante della vita isolana. Lavora duro tutto il giorno ma poi non rinuncia a stare in mezzo alla gente, a parlare, a scherzare, a bere. È il terrore dei ristoratori del Porto, quando si presenta per la cena sanno che faranno chiusura tardi, molto tardi. Ma hanno accettato da subito Mr. Sloane perché hanno capito che quest’uomo potrà liberarli dal Mostro.

Oggi, nel giorno più lungo per il Giglio (leggi) e per il destino della nave da Crociera Costa Concordia, è un giorno speciale anche per lui. Di missioni impossibili ne ha già realizzate molte in giro per il mondo, ma questa volta è diversa. Questa volta ha gli occhi di tutto il mondo addosso.
Nick non si scompone, sorride, comanda le operazioni dalla control room, sulla chiatta “Polluce”, posizionata giusto a prua della Concordia. Non urla, non si scalda, ma a voce calma e rilassata per mezzo di una trasmittente verifica e coordina il lavoro di 11 tecnici: uno dedicato al controllo della zavorra, piloti di Rov, ingegneri specializzati nel funzionamento degli strand jack, un ingegnere informatico, un ingegnere progettista.

E mentre tutto il mondo è con il fiato sospeso, lui, il Capitano Sloane è calmo, sereno e determinato a portare via la nave. Il perfetto contraltare di un altro Capitano che in una notte di gennaio scivolò via, rinunciando al suo ruolo.