FIRENZE – Oltre 50 tra manoscritti e opere d’arte provenienti da biblioteche, archivi e musei per ricostruire il rapporto tra Dante Alighieri e Firenze, dagli anni immediatamente successivi alla morte del poeta fino agli anni Cinquanta del Trecento.

E’ ‘Onorevole e antico cittadino di Firenze – Il Bargello per Dante’, mostra che il Museo nazionale del Bargello, in collaborazione con l’Università di Firenze, dedica al Sommo poeta dall’11 maggio all’8 agosto, per i 700 anni dalla morte.

L’esposizione, curata da Luca Azzetta, Sonia Chiodo e Teresa De Robertis, è articolata in sei sezioni con opere provenienti, tra gli altri, dalla Galleria dell’Accademia di Firenze, che ha prestato il Lignum Vitae di Pacino di Bonaguida, dalla Biblioteca nazionale di Firenze, dalla Biblioteca Apostolica Vaticana, dalla Bibliothèque nationale de France di Parigi, e dal Metropolitan Museum of Art di New York.

I versi di Dante prendono vita

Nel percorso le parole che gravitano intorno alla figura di Dante, oltre a mostrarsi visivamente nei codici e nelle opere d’arte, si trasfigurano in suono e accompagnano il visitatore. Grazie ad un accordo istituzionale con la Fondazione Teatro della Toscana e con l’Associazione Oltrarno, che ha curato e prodotto una serie di registrazioni audio, alcuni testi, selezionati dai curatori della mostra, risuonano nell’ultima sezione e contribuiscono ad animare i versi di Dante e i diversi registri della lingua fiorentina del Trecento attraverso le voci dei giovani attori della scuola diretta da Pierfrancesco Favino.

Direttore D’Agostino: «Mostra per il grande pubblico e per bambini e ragazzi» 

«La mostra, progettata per consentire livelli di lettura differenziati, non si rivolge solo agli studiosi ma soprattutto al grande pubblico, con particolare attenzione ai bambini e ai ragazzi – spiega Paola D’Agostino, direttore dei Musei del Bargello -. La collaborazione istituzionale tra i Musei del Bargello e l’Università di Firenze è stata fondamentale per il ruolo cardine dei curatori, professori dell’Ateneo fiorentino, ed è stata inoltre un’occasione formativa per studenti, dottorandi e giovani studiosi, impegnati nel progetto. In questi tre anni abbiamo pure voluto coinvolgere diversi istituti e realtà per creare un progetto condiviso a più livelli, tra istituzioni d’eccellenza fiorentine e toscane».

Assessore Sacchi: «Riapertura generale dei nostri luoghi di cultura dopo la ‘selva oscura’ della pandemia»

«Una mostra che svela molto della vita e dell’opera del Sommo Poeta e che nel 700/esimo anniversario dalla morte non poteva che essere esposta proprio in uno dei luoghi danteschi fiorentini più importanti – ha detto l’assessore alla cultura del Comune di Firenze – Tommaso Sacchi –. È dunque con estremo piacere che inauguriamo questo nuovo tassello del racconto di e su Dante, reso ancora più prezioso in un momento di riapertura generale dei nostri luoghi di cultura dopo la ‘selva oscura’ della pandemia».