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«La Toscana è terra di inclusione e accoglienza, il gesto di oggi ribadisce che nessuno è straniero». Così il presidente della Regione, Enrico Rossi, ha commentato la consegna della cittadinanza italiana per meriti speciali a Ndeye Rokhaya Mbengue, vedova del cittadino senegalese Samb Modou ucciso a Firenze il 13 dicembre 2011. La cerimonia di consegna è avvenuta a Palazzo Medici Riccardi a Firenze. Per la Regione è intervenuto l’assessore Federica Fratoni.

Il governatore Rossi: «Ferita profonda difficile da rimarginare» «La strage razzista e fascista di sei anni fa è una ferita profonda difficile da rimarginare – prosegue Rossi – . Ma sono convinto che quella strage ha reso innanzitutto le istituzioni ancora più consapevoli che odio e intolleranza vanno contrastate perché sono agli antipodi della nostra Costituzione e dei valori alla base della nostra convivenza. Oggi di fronte alla crescita di gruppi e fenomeni ispirati al fascismo e alla dittatura è massimo il nostro impegno per continuare a diffondere una cultura democratica e antirazzista. La cittadinanza che consegniamo in questa cerimonia è un gesto che ribadisce che in Toscana nessuno è straniero».

Il Prefetto Giuffrida: «Cittadinanza è segno di solidarietà dello Stato» «Qui a Firenze è ancora vivo il ricordo del 13 dicembre 2011 – ha dichiarato il Prefetto di Firenze, Alessio Giuffrida – quando un folle ha ucciso Samb Modou. Con la concessione della cittadinanza, lo Stato italiano intende testimoniare solidarietà verso la signora, anche in segno tangibile di integrazione. Samb Modou era venuto in cerca di un lavoro e di un futuro migliore per sé e per la sua famiglia. Il nostro Paese afferma così la volontà di inclusione verso lo straniero che giunge in pace e pieno di speranza, consentendo alla sua vedova di partecipare a pieno titolo ad ogni aspetto della vita civile, sociale, culturale ed economica dello Stato che l’ha accolta».