L’Imu va abolita. Senza mezze misure. La situazione è drammatica. Lo hanno ribadito in decine di migliaia a Roma, gli agricoltori giunti da ogni parte d’Italia. Oltre trecento dalla Toscana, con sei pullman e treni hanno raggiunto la Capitale per protestare contro la tassa che Cia e Agrinsieme hanno fin da subito definito ingiusta e insostenibile.
Intanto il 20 marzo è stato approvato definitivamente alla Camera il Decreto in materia. L’Imu sui terreni agricoli si paga (la scadenza è proprio oggi 31 marzo) sulla base della classificazione Istat dei Comuni montani, parzialmente montani, e non montani. Ma la partita non sembra ancora conclusa in attesa di nuova decisione con la sentenza Tar il 17 giugno.
Così la mobilitazione della Cia, insieme ad Agrinsieme (Cia, Confagricoltura e Alleanza delle Cooperative Italiane), sta andando avanti: oggi una grande manifestazione con presidi e sit-in a Roma, di fronte al Ministero delle Politiche Agricole, al Ministero dell’Economia e davanti a Montecitorio. I presidi si sono svolti per far capire ancora una volta i motivi per cui l’Imu è sbagliata. «Anche se il Decreto è stato già approvato – ha commentato Luca Brunelli, presidente Cia Toscana alla manifestazione di Roma – continuiamo a lottare per un cambiamento radicale da parte del Governo. I presidi che abbiamo fatto davanti a Montecitorio e ai ministeri, hanno rappresentato una grande giornata di mobilitazione. Il Governo, lo ribadiamo, deve andare a prendere le risorse da altre parti, magari nei molti enti inutili che gravitano intorno al mondo agricolo, ma non dagli agricoltori che questa tassa profondamente ingiusta non la possono pagare. C’è forte insoddisfazione, rabbia e delusione perché la politica si dimostra ancora una volta distante da noi agricoltori e dimostra di non comprendere gli sforzi che quotidianamente facciamo per il Paese, verso la tutela e salvaguardia del territorio, l’occupazione, la qualità e sicurezza alimentare. Siamo contrari alle disposizioni di ulteriore revisione dei criteri di esenzione Imu dei terreni agricoli. I nuovi criteri di esenzione, costruiti sulla classificazione Istat dei comuni e il loro inquadramento tra comuni totalmente montani e parzialmente montani, continuano a determinare forti iniquità a danno dei produttori agricoli possessori e conduttori di terreni agricoli ubicati in aree marginali e montane».