Da rocker a artista per ‘Il cammino… in cammino’. E’ la personale di Edoardo Bennato in mostra a Siena (Magazzini del sale di Palazzo Pubblico) fino al 3 dicembre con ingresso gratuito. La mostra si compone di circa 30 opere che Bennato ha dipinto in un arco temporale di 50 anni, passando dal pennarello su carta e su tela alla litografia e alla tecnica mista.
La mostra Con una trentina di opere che spaziano dal pennarello alla tecnica mista, su carta o su tela, passando da alcune litografie, il cantautore partenopeo afferma la sua ecletticità con uno stile che, nei primi anni della sua produzione, calcando il contrasto del bianco e nero, richiama le forme morbide e suggestive della graphic novel e che, con il tempo, sviluppa invece un linguaggio fotografico e iperrealista dal quale si sprigionano colori intensi e tonalità brillanti. Con il tratto tipico del fumetto, Bennato fa emergere il “suo” mondo musicale, sia attraverso dettagli e apparati tecnici di studi e sale di registrazione, tra cavi, mixer, microfoni e chitarre elettriche, sia con citazioni dirette di alcuni dei suoi singoli di maggior successo, come “Rinnegato” o “La Torre di Babele”, dei quali ha disegnato personalmente la copertina degli album. Scenari e soggetti rilanciati nel corso del tempo anche con tecnica mista su tela, sempre in bianco e nero, insieme ad altre immagini che, evocando i tragici conflitti dei Balcani, denotano un crescente interesse verso il tema della guerra e dei relativi fenomeni migratori. Il suo percorso di crescita artistica ha poi trovato ulteriore espressione con il ricorso al colore e la manifestazione di una forte sensibilità verso la dignità umana, raffigurata dalla serie di dipinti dedicati al mondo dei venditori ambulanti sulle spiagge e della loro merce: dalle borse ai braccialetti, dai gelati agli occhiali. Ed è così che nasce “In cammino”, inteso come «il cammino costante – afferma lo stesso Bennato – dei componenti della famiglia umana sul pianeta». Un pianeta, come pare denunciare l’ultima delle sue produzioni in mostra, “Grattacieli e baracche” (2015), destinato ad affrontare inesorabilmente le criticità generate dalle disuguaglianze sociali.