ROMA – Si allungano ancora i tempi per la definizione dell’aree idonee per ospitare il deposito di scorie nucleari. Dopo mesi di silenzio, il ministro Gilberto Pichetto Fratin ha risposto in merito nel corso del question time alla Camera.
”A dicembre 2022 è stato chiesto alla Sogin di effettuare gli approfondimenti richiesti, al fine di trasmettere” al ministero dell’Ambiente e della sicureza energetica, “nel più breve tempo possibile, un parere tecnico risolutivo e consentire conseguentemente l’approvazione della Cnai (la Carta nazionale delle aree idonee, ndr)”, ha chiarito.
“Nel novembre scorso – ha quindi proseguito Pichetto Fratin – con modalità di riservatezza analoghe a quelle utilizzate per la trasmissione della proposta di Cnai da parte di Sogin, l’istituto ha inoltrato la documentazione al ministero. Pur tuttavia, gli esiti delle attività di verifica hanno evidenziato la necessità di integrazioni circa l’applicazione di alcuni dei criteri di esclusione o di approfondimento adottati dalla Sogin riguardo ad alcune aree potenzialmente idonee”.
Da qui la richiesta alla Sogin di effettuare gli approfondimenti richiesti. Tra le 67 aree rimaste nella mappa, ci sono due toscane, Trequanda (Siena), a ridosso con l’area Unesco della Val d’Orcia, e Campagnatico (Grosseto).