SIENA – Con un inizio di inverno che scorre via mite, i mesi primaverili di marzo e aprile si preannunciano caldi in casa Mps dove sono attese novità in vista delle nomine per il rinnovo del Cda dell’istituto senese.
Mps, Meloni: dossier fin qui gestito pessimamente (agenziaimpress.it)
E’ stata la stessa premier Giorgia Meloni nella conferenza stampa di fine anno, a invocare una discontinuità con il passato sottolineando la necessità di “favorire un sistema bancario che non ripeta gli errori del passato” e confermando che il Governo è “al lavoro sul dossier Monte dei Paschi di Siena. Una situazione molto difficile”, ha rimarcato il Presidente del Consiglio dei ministri. Una discontinuità non troppo sottintesa e che, nella stagione delle nomine, potrebbe tradursi sul fronte interno con un avvicendamento alla direzione generale del Mef con la sostituzione di Alessandro Rivera che il dossier Mps lo ha fin qui gestito “abbastanza pessimamente” sempre per voce della premier; discontinuità che il centrodestra potrebbe rivendicare anche in sede di nomine nel board della banca dove rumors senesi parlano sempre più con insistenza di un toto nomi già avviato da settimane con addirittura almeno quattro senesi in quota centrodestra nel prossimo consiglio di amministrazione. Con la corsa a Rocca Salimbeni, di cui il Mef detiene il 64% delle quote, già partita. Ma c’è un’altra corsa che si corre in piazza del Campo in queste prime settimane di inizio anno: è quella per la poltrona di Palazzo pubblico.
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E c’è da chiedersi se non sia tutta da ricondurre alle fibrillazioni in Rocca, la causa dello stallo sulla scelta del candidato a sindaco nel centrodestra dove, dopo il passo indietro di Luigi De Mossi che giovedì annuncerà alla stampa il nome del suo candidato civico (Massimo Castagnini?, lo stesso che potrebbe avere il profilo di consigliere della banca?), Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, riunione dopo riunione, continuano a bruciare e a stoppare uno dopo l’altro, candidati in pectore o presunti tali. E se, dopo le dichiarazioni di Giorgia Meloni su Mps che ha parlato di “un’uscita ordinata dello Stato” e di “creare le condizioni per cui in Italia ci siano più poli bancari italiani”, la riconferma dell’ad Luigi Lovaglio sembra cosa fatta, lo stesso potrebbe non essere per la presidente di Mps Patrizia Grieco. Di fronte ad un possibile cambio al vertice, la presidente potrebbe anticipare i tempi e presentarsi già dimissionaria.