GAVORRANO – La madre che da stamani ha protestato salendo sulla torre di una miniera a Gavorrano (Grosseto) ha ottenuto con il suo gesto il rilascio del Green pass per il figlio autistico.
Non riusciva ad avere il documento da 12 giorni, ma ora, rassicurata di questo, è scesa dalla torre interrompendo la sua protesta.
Guarito dal Covid, niente Green pass a ragazzo autistico. La madre esasperata sale su una torre
Un problema informatico ha impedito per giorni il rilascio del Green pass a un 20enne autistico guarito dal Covid ma senza riattivazione del certificato. L’intoppo si è verificato ‘a valle’ dopo che la Asl ha comunicato al Ministero della Salute l’avvenuta guarigione.
Lo spiega il dg della Asl Toscana sud est, Antonio D’Urso sul caso della madre che esasperata dal ‘blocco’ burocratico, dopo giorni di richieste alle autorità sanitarie, ha deciso stamani di protestare salendo sulla torre di una miniera. “Ci siamo attivati immediatamente ed è emerso un corretto iter di presa in carico e gestione da parte del servizio di Igiene pubblica della Asl Toscana sud est – spiega D’Urso – In particolare, la comunicazione di guarigione da Covid e quindi di fine quarantena è stata notificata al sistema regionale nei tempi previsti dalla normativa, il giorno 13 gennaio. A tale comunicazione avrebbe dovuto seguire la riattivazione del green pass che invece non è avvenuta verosimilmente per un problema tecnico-informatico successivo nella trasmissione delle informazioni al Ministero della Salute deputato allo ‘sblocco’ della certificazione verde”. Quindi “abbiamo nuovamente inviato la comunicazione di fine guarigione e pochi minuti fa abbiamo appurato che il Green pass del ragazzo è stato riattivato. Sebbene ogni attore svolga correttamente la propria funzione, dato il volume estremamente considerevole di dati che il sistema elabora ogni giorno, è possibile che a volte qualcosa non vada come previsto”.
“Comprendiamo l’apprensione e il disorientamento che hanno mosso la signora a una dimostrazione così forte – ha detto D’Urso – e siamo sinceramente dispiaciuti del disagio che lei e suo figlio si sono trovati a vivere”.