FIRENZE – Insediato in Toscana il primo Osservatorio regionale sulla desertificazione bancaria in Italia. Un passo importante, che accoglie l’allarme lanciato da tempo dalla First-Cisl, il sindacato dei bancari della Cisl, che per prima ha documentato il fenomeno della progressiva scomparsa degli sportelli bancari dai territori.
“Siamo molto soddisfatti – commenta Marco Lenzini, segretario generale di First-Cisl Toscana – che la nostra Regione sia la prima ad accendere un riflettore su un problema tanto sottovalutato quanto urgente. Un problema contro cui ci battiamo da anni con analisi puntuali e proposte concrete.”
L’Osservatorio regionale è stato istituito con la Delibera della Giunta regionale n. 374 del 2025 e ha tenuto oggi la sua prima riunione, con la partecipazione delle parti sociali.
“Il termine ‘desertificazione bancaria’ – ricorda Lenzini – è nato proprio dai nostri studi, avviati nel 2022 per denunciare la ritirata degli istituti di credito, soprattutto nei piccoli comuni. In Italia esiste un’area priva di banche grande quanto Lombardia, Piemonte e Veneto messi insieme: una vera emergenza che penalizza cittadini, famiglie e imprese.”
I dati della Toscana
Secondo le rilevazioni di First-Cisl:
- 49.000 residenti e 3.100 imprese toscane si trovano in comuni senza alcuna filiale bancaria;
- 128.000 persone e 8.900 imprese vivono in comuni serviti da un solo sportello;
Al 31 marzo 2025, in Toscana si contano:
- 53 comuni con un solo sportello bancario;
- 28 comuni completamente privi di sportelli;
- Il dato più critico è in provincia di Lucca, con 11 comuni e 14.762 abitanti senza alcun istituto di credito.
“La Toscana, pur presentando numeri meno drammatici rispetto ad altre regioni, non può permettersi di abbassare la guardia – prosegue Lenzini –. Il rischio di esclusione finanziaria è concreto, specie per le fasce più fragili come gli anziani.”
Il ruolo delle banche di territorio
“Le Bcc e le banche locali del nostro territorio – sottolinea Lenzini – hanno spesso scelto di mantenere una presenza anche nelle aree più periferiche. È un segnale importante. Ora, con l’Osservatorio, possiamo costruire una strategia condivisa, politica e pragmatica, per evitare che intere comunità restino senza servizi bancari essenziali.”
“Dove c’è una banca, c’è presidio di legalità e inclusione sociale – conclude il segretario –. La Costituzione italiana, agli articoli 41 e 47, ci ricorda l’importanza di garantire l’accesso al credito e di tutelare l’interesse collettivo anche nel sistema economico.”