La Toscana è il regno del cioccolato d’autore e terra di grandi maestri cioccolatieri pluripremiati come Vestri, Pistocchi, Roberto Catinari, Luca Mannori, De Bondt, Slitti, Amedei e molti altri. Nell’area compresa tra Pisa e Prato passando per Montopoli, Monsummano Terme ed Agliana si è identificata una vera e propria «filiera» di produzione artigianale e di qualità del cioccolato, la Chocolate Valley. Un esempio è il cioccolatiere olandese Paul de Bondt che con la moglie Cecilia designer hanno lanciato con grande successo e per primi le favolose tavolette colorate con spezie e aromi particolari come bergamotto, gelsomino, tè e rosa e sono stati inseriti tra i migliori 15 cioccolatieri del mondo dalla guida inglese “The Chocolate Companion”. Una vera delizia sono i cioccolatini “De Bondt Ryé”, realizzati in collaborazione con l’azienda siciliana Donnafugata come abbinamento al pregiato Passito di Pantelleria “Ben Ryè”.
Il Mannori Espace è il nuovo progetto di spazio polivalente che il maestro cioccolatiere Luca Mannori ha recentemente aperto ad Agliana in aggiunta allo storico punto vendita di Prato. Ma Agliana è anche il luogo dove c’è “Arte del cioccolato” il negozio del decano dei cioccolatieri toscani, Roberto Catinari, considerato un maestro a livello mondiale. A Monsummano Terme troviamo un altro super nome del settore, Andrea Slitti che nel 1994 ha conquistato il primo posto al Grand Prix International de la Chocolaterie a Parigi. Poco distante Amedei azienda che ha vinto innumerevoli premi, fondata da l’ormai celebre Cecilia Tessieri. Sempre in Toscana ad Arezzo, un orefice della cioccolata è Vestri, che da trent’anni con la sua famiglia lavora in un crescendo irresistibile il cioccolato e per fare un salto di qualità recentemente è diventato anche proprietario di una finca (piantagione) di cacao a Santo Domingo, dove la vicinanza al mare, il sistema montuoso, il microclima e l’umidità relativa, sono condizioni ideali per la crescita delle cabosse. Qui si selezionano alcune delle più pregiate specie di cacao con il quale lui realizza i suoi “lingotti” golosi.
Cioccolato, elisir di lunga vita Il cioccolato ha un grande storia, era considerato il cibo degli dei, e studi recenti ne hanno dimostrato i suoi effetti benefici sulla salute che lo posizionano tra benessere e golosità. Per i Maya il cioccolato era la “bevanda degli dei”, gli aztechi usavano il cacao in chicchi per comprare le schiave, per gli studiosi della Boston University e dell’Harward University, il cioccolato allunga la vita grazie ai polifenoli del cacao che agiscono come antiossidanti, ad indrodurre il cacao in Italia, e soprattutto in Toscana, fu nel Seicento proprio un mercante fiorentino, Francesco D’Antonio Carletti e nel 1606 il cioccolato veniva prodotto in tre città italiane, Firenze, Torino e Venezia. I Medici ne divennero ben presto golosissimi grazie anche alle ricette del medico di corte, l’aretino Francesco Redi, il quale si dilettava nella creazione di cioccolate aromatizzate al muschio e alla scorza di limone, ma la cui preparazione più famosa era la celebre cioccolata ai fiori di gelsomino: «Prendi cacao abbronzato e ripulito, e stritolato grossamente libbre 10. Gelsomini freschi sufficienti da mescolare con detto cacao, facendo strato sopra strato in una scatola, o altro arnese, e si lasciano stare 24 ore e poi si levano e se ne torna a mettere altrettanti in esso cacao, facendo strato sopra strato come prima e così ogni 24 ore si mettono gelsomini freschi per dieci o dodici volte. Poi piglia zucchero bianco buono asciutto libbre 8. Vainiglia perfetta once III, cannella perfetta once VI. Ambra grigia scrupoli II e secondo l’arte si fa la cioccolata; avvertendo, nel fabbricarla, che la pietra sia poco calda; ma che l’artefice la lavori e che non passi quattro o cinque libbre per massa; perchè se scaldasse troppo la pietra, perderebbe la cioccolata il suo odore».
«Il solo mezzo per liberarsi dalla tentazione è cederle» (Oscar Wilde)