Si è parlato della fusione tra la Centrale del latte di Torino e la Mukki nell’incontro dello scorso week-end a Borgo San Lorenzo tra l’Unione dei Comuni del Mugello, il Comune di Firenze, l’azienda fiorentina, Coldiretti, Cia e Unione Agricoltori, allevatori locali e responsabili delle cooperative di conferimento latte. Presenti i sindaci dell’area, l’assessore a bilancio e partecipate del Comune di Firenze, Lorenzo Perra, il presidente di Mukki Latte Lorenzo Marchionni, oltre a Bruno Cavini, tra i consiglieri indicati per la Centrale del Latte Toscana. E’ in questa sede che Perra ha invitato gli allevatori ad entrare, anche con quote minoritarie, nell’assetto societario, con la disponibilità a riservare rappresentanza nella governance: «Li ho invitati ad essere parte della compagine sociale come soci, diventando membri del governo della nascitura centrale del latte. Lo stesso abbiamo fatto con i lavoratori. L’idea – ha spiegato l’assessore- è che la Centrale del latte d’Italia diventi una vera e propria public company, in rappresentanza di lavoratori e produttori».
Opportunità per gli allevatori Rassicurazioni agli allevatori anche da parte del presidente di Mukki Latte, Marchionni che ha confermato il legame stretto e forte col territorio e rinnovato la ‘partnership’ col riconoscimento e la valorizzazione della qualità della produzione mugellana. Dall’incontro, sottolinea il presidente dell’Unione montana dei Comuni del Mugello Federico Ignesti, «sono emerse prospettive e opportunità interessanti, anche per quanto riguarda il protagonismo del nostro territorio e la valorizzazione dell’alta qualità della produzione mugellana con i suoi allevatori e conferitori. E la rappresentanza degli allevatori è tra queste opportunità».
Aspettando il piano industriale Il prossimo primo ottobre nel frattempo nascerà ufficialmente la Centrale del Latte d’Italia, con la fusione tra la Mukki e la Centrale del latte di Torino. La Centrale del Latte d’Italia (Cli) costituirà il terzo polo lattiero caseario italiano dopo Parmalat e Granarolo, con un fatturato di circa 200 milioni di euro, 5 stabilimenti produttivi e 430 dipendenti. L’azionariato sarà composto da Finanziaria Centrale Latte Torino con il 36,99%, Comune di Firenze con il 12,25%, Fidi Toscana con il 6,83%, Comune di Pistoia 5,26%, Camera di Commercio di Firenze 2,31%, più altre partecipazioni di minore entità. E’ previsto poi lo scorporo di Mukki e il conferimento in una nuova società Centrale del Latte della Toscana, interamente controllata da Cli, con sede a Firenze, «al fine di garantire – si legge nel comunicato diffuso dopo l’incontro – la tutela del sito produttivo, la salvaguardia degli attuali livelli occupazionali e il consolidamento patrimoniale». Il marchio Mukki non scomparirà dagli scaffali, cambierà in ‘Mukki-Centrale del Latte Toscana’. «Rimarrà un forte legame con gli allevatori e il territorio» assicura il presidente di Mukki Latte Lorenzo Marchionni. Adesso si aspetta la presentazione del piano industriale di sviluppo.