ARCIDOSSO – La seconda vita dell’acqua: si alza il sipario sul nuovo depuratore per Arcidosso. Un investimento da parte di AdF di 6,2 milioni di euro per dotare l’intero abitato di Arcidosso e le sue frazioni di un nuovo impianto green che valorizza l’ambiente circostante, di elevato valore naturalistico e storico, anche grazie al completamento di un nuovo sistema fognario, già avviato nella precedente gestione comunale.

Sarà così possibile dare seguito alle progettualità avanzate per la piena fruibilità dell’intero fondovalle amiatino, dove si già si snodano itinerari naturalistici essenziali per lo sviluppo turistico del territorio. Al taglio del nastro erano presenti per AdF il presidente Roberto Renai e l’amministratore delegato Piero Ferrari, per l’Autorità Idrica Toscana Andrea Cappelli, mentre per l’amministrazione comunale di Arcidosso, il sindaco Jacopo Marini, gli assessori Romolo Bellucci, Rachele Nanni e l’ing. Simone Savelli oltre che l’ing. Maurizio Di Stefano, presidente di Icomos Italia, che ha curato il progetto di riqualificazione della “Fratta”, presentato in conferenza stampa.

Renai: «Grande collaborazione e unione di intenti con i nostri Comuni soci»

«Dopo quello di Grosseto, è il secondo depuratore che inauguriamo nell’arco di una settimana, a testimonianza dell’impegno di AdF nel lavorare per il benessere della comunità e del territorio – commenta il Presidente Roberto Renai – In una fase complessa come quella che stiamo vivendo, proseguiamo nella realizzazione di infrastrutture sostenibili, dal basso impatto ambientale e che si inseriscono armoniosamente in un contesto paesaggistico e naturalistico di grande pregio, contribuendo alla sua valorizzazione turistica. Tutto questo è possibile anche in virtù della grande collaborazione e unione di intenti con i nostri Comuni soci, che ringrazio: sono convinto che continuando su questa strada daremo una forte spinta al rilancio del nostro bellissimo territorio in questa delicata fase”.

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Ferrari: «Attenzione particolare al settore della depurazione»

«Portiamo avanti il nostro ambizioso piano di investimenti, per realizzarne 373 milioni da qui al 2031, con un’attenzione particolare al settore della depurazione, per restituire all’ambiente una risorsa di qualità che lo mantenga nel suo stato ottimale – aggiunge l’Amministratore Delegato Piero Ferrari – Le nostre infrastrutture sono progettate e realizzate con le più avanzate tecnologie disponibili ed in un’ottica di sinergia tra i vari territori: i fanghi trattati da questo depuratore verranno portati all’impianto di Grosseto, dove saranno gestiti con l’innovativo impianto di idrolisi termochimica, così da poterne inviare una consistente parte a recupero, in un’ottica di economia circolare».

Sindaco Marini: «Opera attesa da tempo»

Per il sindaco Jacopo Marini «si tratta di un’opera attesa da tempo e che finalmente dota il Comune di un impianto di depurazione e che consentirà di fare un salto di qualità in termini di qualità ambientale a tutto il territorio. Ringrazio tutti per il lavoro profuso, sia AdF, i tecnici comunali ma anche il mio predecessore, Emilio Landi, che per primo ha avviato l’iter del progetto. Questa opera sarà presto integrata con i prossimi lavori di riqualificazione, compresi gli interventi sulla rete idrica e fognaria, di tutta l’area del centro storico denominata la Fratta e del piazzale della Madonna dell’Incoronata». Questo importante investimento contribuisce alla realizzazione degli obiettivi n. 9, 12 e 15 dell’Agenda ONU 2030.

L’intervento

L’intervento ha visto la realizzazione dei tratti fognari mancanti, in particolare quelli relativi alle zone di San Lorenzo e Bagnoli, che sono stati raccordati alla rete esistente del capoluogo. Mediante ulteriori nuovi rami fognari si è infine collegato l’intero sistema di drenaggio urbano al nuovo impianto di depurazione. Poiché l’intervento si inserisce in un contesto di rete fognaria già esistente di tipo misto, che raccoglie cioè sia le acque meteoriche che quelle reflue civili, sono stati realizzati sistemi di scolmatura delle acque bianche per fenomeni meteorici particolarmente intensi, sia per non ridurre l’efficacia del processo depurativo anche in tali condizioni, sia per evitare la tracimazione dei fanghi dal depuratore, tutelando così l’ambiente in ogni circostanza. Il nuovo impianto permette di trattare un carico massimo di 4.600 abitanti equivalente, corrispondente ai residenti attuali e futuri previsti dagli attuali strumenti di pianificazione urbanistica, nonché alle presenze turistiche. La collocazione dell’impianto di depurazione, che è basato sulla tecnologia tradizionale dei fanghi attivi, efficace e affidabile, è frutto di un lungo processo di valutazione di cui si è fatta carico l’amministrazione comunale già molti anni fa e mediante il quale è stata individuata la soluzione in cui tutti gli impatti vengono minimizzati, coerentemente con le soluzioni tecniche possibili.

Le caratteristiche del nuovo depuratore

In questo impianto la depurazione dei reflui avviene mediante il processo dei fanghi attivi, in cui microrganismi specializzati fissano i componenti disciolti nei reflui in fanghi, consentendo così alle acque di ritornare nell’ambiente prive delle sostanze non desiderate. Il depuratore è stato progettato per poter affrontare diverse condizioni di funzionamento sia in relazione alle portate in ingresso sia in relazione alle necessità di manutenzione. La variazione delle portate in ingresso dipende dalle diverse presenze nel territorio nei periodi invernali ed estivi, nonché dalle variazione delle condizioni socio-economiche del territorio. Pertanto sono state costruite due linee di processo parallele, così da soddisfare non solo le esigenze attuali ma anche quelle di medio e lungo termine. Per venire a rispondere alle necessità gestionali legate sia alle manutenzioni programmate che straordinarie senza ripercussioni sulle performance dell’impianto, e soprattutto per garantire la conformità dello scarico ai requisiti di legge, nei comparti essenziali del processo biologico è stato munito di un sistema di by-pass da attivare in caso di necessità, per non compromettere né l’impianto né l’ambiente. I fanghi prodotti dal processo biologico vengono stabilizzati mediante aerazione e disidratati tramite centrifuga, prima di essere trasportati presso l’impianto di Grosseto dove saranno trattati con l’innovativo sistema di idrolisi termochimica prima di essere inviati a destinazione definitiva.