palazzogovernoprovinciaLa Provincia di Siena stabilisce il suo fabbisogno di personale per il prossimo triennio e decide di assumere e reclutare diverse figure professionali; a breve sono attesi i bandi di selezione per il reclutamento. Lo si legge nel decreto (Decreto Deliberativo del Presidente) firmato dal presidente Fabrizio Nepi e controfirmato dal segretario generale Tommaso Stufano. In concorso saranno definiti diversi posti di vertice della nuova Provincia, così come trasformata dalla recente riforma Delrio (legge n. 56/2014). Buone notizie, dunque, e un’ottima opportunità, considerato che i metodi di selezione saranno ispirati a criteri di merito e piena trasparenza. Il futuro assetto comprende il reclutamento di quattro dirigenti nelle aree delle risorse umane e finanziarie; dello sviluppo e gestione rete stradale e difesa del suolo; della formazione e lavoro, sviluppo economico e rurale; della polizia provinciale, risorse faunistiche, patrimonio e demanio. Decisa anche l’acquisizione a comando di un architetto per l’area dell’assetto del territorio.

Previsto anche il rafforzamento dello staff del presidente e degli organi di governo che sarà composto per il futuro da tre figure alle dipendenze del capo di gabinetto, mentre al momento vi è una sola figura.  Prende, dunque, forma la nuova Provincia di Siena che lo scorso 21 novembre ha approvato l’assestamento di bilancio e comunicato di avere realizzato quasi 900mila euro di risparmi derivanti dai costi della politica.

Colpisce, tuttavia, che a fronte di una situazione difficile per l’Ente, che potrebbe dover dichiarare nel 2015 una situazione di dissesto finanziario (sempre che i tagli previsti dal Governo restino invariati) ammesso dallo stesso presidente Fabrizio Nepi («La quadratura del bilancio 2015 risulta difficilmente effettuabile») che si proceda tanto speditamente a rafforzare l’area di staff del Presidente, prima ancora di aver fatto quadrare i conti del bilancio provinciale. Un’operazione che sarebbe poi poco difendibile oltre che dalla politica anche da chi, come noi, è convinto da sempre delle buone ragioni di un Ente che deve rimanere a svolgere funzioni importanti e strategiche per il territorio.