Era stato firmato poco dopo la metà del 2014 un accordo fra Comune di Firenze ed il Ministero della Difesa che prevedeva il recupero da parte di Palazzo Vecchio delle caserme in disuso nel territorio fiorentino per una loro nuova allocazione. Oggi il sindaco Dario Nardella insieme al Ministro Roberta Pinotti ha fatto un giro proprio delle caserme di Firenze inutilizzate per spiegare come queste saranno destinate a nuovi scopi, diversi da quelli prettamente militari. «Sulle caserme avevamo preso un impegno un anno fa che abbiamo mantenuto – ha spiegato il Ministro Pinotti – Ci eravamo dati 12 mesi per arrivare ad un punto sulla valorizzazione di queste caserme. Firenze è la prima città dove applichiamo tutto questo. Come difesa siamo molto soddisfatti di aver trovato la strada giusta per dismettere un patrimonio non più fondamentale per la Difesa, ma che può diventare fondamentale per riallocare funzioni dello Stato o di altri enti».
L’esempio della caserma dei Lupi di Toscana Al giro per le caserme, iniziato da quella dei Lupi della Toscana al confine fra i territori di Scandicci e Firenze, ha partecipato anche Roberto Reggi, direttore dell’agenzia del Demanio «La caserma di Lupi della Toscana è l’unica trasferita con il federalismo demaniale.- ha sottolineato Reggi – Diventerà il modo di valorizzare un bene che rischiava il degrado. Siamo impegnati a sottrarre dal degrado caserme dismesse, per abbattere il debito pubblico e la spesa pubblica. Questo è un modello di riferimento da esportare in altre città. Alcune caserme sono state vendute alla Cassa Depositi e prestiti per abbattere il debito pubblico, alcune verranno usate per razionalizzarvi attività pubbliche attualmente accolte dove vi sono locazioni passive. Altre, come questa, gratuitamente, lo stato le trasferisce ai Comuni per fare housing sociale o per accogliervi altre funzioni».
Il Ministro replica a Sel sulle spese militari La sua visita a Firenze è stata l’occasione per il ministro Pinotti per rispondere alle accuse arrivate da Sel che ha parlato di aumento di spese militare negli ultimi mesi. «I tredici miliardi che ci vengono contestati sono le spese previste per la Difesa nei prossimi tre anni. – ha sottolineato il Ministro per la Difesa – Negli ultimi 10 anni la difesa italiana ha tagliato il 26%. Da quando io sono ministro abbiamo tagliato 1,2 miliardi. E’ ovvio, la Difesa ha dei costi, perché c’è la Marina, l’Aeronautica, l’Esercito hanno dei mezzi, che sono dei mezzi impegnativi. Forse Sel pensa che in tempi di Isis sia possibile fare semplicemente una difesa non armata, non è l’impostazione che ha questo Governo. Ricordo a Sel che loro hanno presentato una mozione in Parlamento, che chiedeva di fermare il programma F35. Il Parlamento ha respinto la loro mozione, ha chiesto al Governo di continuare con il programma, dimezzando quelli che sono gli oneri economici del programma, tenendo conto del progetto iniziale e delle ricadute economiche. Attualmente sul programma F35 abbia speso 3,5 miliardi e abbiamo già avuto un ritorno di 1,6 miliardi.- ha concluso il Ministro – Quindi, di fatto noi siamo pienamente in linea con quelle che sono le mozioni parlamentari. Se volevano scrivere e se avessero avuto ragione loro il programma sarebbe stato respinto dal Parlamento. Noi siamo dentro a quello che il Parlamento ha chiesto. E’ Sel che non e’ dentro».