Un manoscritto del ‘700 è stato riportato al suo splendore grazie al certosino lavoro di Gian Lorenzo Pignatti su indicazione del Comune di Castiglion Fiorentino (Arezzo) con la collaborazione della Sovrintendenza Archivistica e Bibliografica della Toscana e della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze.
Il manoscritto Si tratta di un manoscritto – dei 512 presenti nella locale biblioteca – dello storico castiglionese Giuseppe Ghizzi (1824-1893) che comprende alcune delle cartografie dell’abitato e del territorio più suggestive. Il Fondo Antico, intitolato proprio allo storico locale Ghizzi, che fu notaio, rappresenta il nucleo originale della Biblioteca di Castiglion Fiorentino costituita nel 1873 in seguito alle soppressione delle Compagnie Religiose del 1866. Il primo bibliotecario fu, nel 1873, proprio Ghizzi, autore della prima Storia di Castiglion Fiorentino. Nel 1895 fu la vedova Eleonora Gnagnoni a donare al Comune una parte considerevole della raccolta: 465 filze. Nel 1929 il Bibliotecario del Comune di Castiglion Fiorentino, don Angelo Nunziati, individuò in casa di Giuseppe Gnagnoni, nipote del Ghizzi, altre filze di manoscritti. Si tratta complessivamente di un’imponente quantità di manoscritti (582), stampe e documenti originali e in copia, riferibile per lo più alla storia di Castiglion Fiorentino e del suo territorio.
Assessore alla cultura Lachi: «Sempre maggiori sforzi alla conservazione del materiale esistente» «È necessario e opportuno dedicare sempre maggiori sforzi alla conservazione del materiale esistente, e non solo di quello che oggi viene considerato antico, raro e di pregio – spiega l’assessore alla cultura Massimiliano Lachi -. Da qui la scelta di digitalizzare gran parte del patrimonio librario della biblioteca affinché sia conservata inalterata la memoria della nostra storia e che venga permesso la fruizione dei tomi anche alle future generazioni».