Un esposto alla Procura della Repubblica di Roma per chiedere di aprire una indagine per le ipotesi di epidemia colposa e omissioni d'atti d'ufficio, allo scopo di verificare se vi siano responsabilità delle autorità sanitarie in merito ai contagi registrati in Italia. A presentarlo il Codacons che attraverso il suo presidente Carlo Rienzi spiega che in Italia «il pericolo costituito dalla nuova Sars sembra essere stato sottovalutato, come dimostrano i tre contagi avvenuti nel nostro Paese». Il tutto mentre i campioni prelevati dai tre pazienti ricoverati negli ospedali fiorentini sono ora all’Istituto Superiore di Sanità, per la conferma di un’eventuale positività al coronavirus. Per domani sono attesi in città i tecnici del Ministero e dell’Istituto Superiore di Sanità, per incontrarsi con i colleghi toscani.

Tre casi a Firenze La nuova Sars è stata isolata per la prima volta in Italia la scorsa settimana in Toscana dove ad ora sono tre i contagiati ricoverati negli ospedali di Firenze. Sono una bambina di un anno e mezzo, suo zio (un giordano 45enne che e' stato il primo ad ammalarsi dopo essere tornato da un viaggio di 40 giorni nel suo Paese) e la collega di quest'ultimo, un quarantenne italiana con cui lavora in un albergo fiorentino. Stanno tutti bene ma rimangono comunque ricoverati per precauzione in isolamento.

L'esperto: «No ad allarmismi» «Non c’è motivo di allarmarsi e non ci sono avvisaglie di epidemie. Stando ai dati odierni si può affermare che i tre casi fiorentini resteranno isolati». A dirlo è Emanuele Montomoli, professore associato di Igiene all'Università di Siena che ad agenziampress.it dice: «A Siena non sono stati segnalati casi, qualora ci fossero la Regione Toscana allerterebbe immediatamente il sistema di sorveglianza regionale e il paziente sarebbe ospedalizzato. Ma non ritengo ci sia questo rischio. Il virus  ha un grado di trasmissibilità molto basso, richiede uno strettissimo contatto per passare da uomo a uomo. A Firenze dopo aver isolato i tre pazienti contagiati, sono state monitorate 50 persone ritenute i contatti secondari più stretti. E questo fa stare abbastanza tranquilli. Il coronavirus è un virus emergente  – aggiunge Montomoli – ma come studiosi lo conosciamo bene dall’epidemia del 2003. E periodicamente si riverifica tra la popolazione in modo più o meno aggressivo. In questo caso l’invito è a stare tranquilli e a non lasciarsi prendere dal panico».

L’Unità di crisi  Attiva già da venerdì 31 maggio, è costituita da tecnici dell’assessorato al diritto alla salute, delle due aziende ospedaliero-universitarie di Careggi e del Meyer e dell’azienda sanitaria 10 di Firenze. Si è riunita stamani per esaminare tutti i dati attualmente a disposizione e monitorare sia la situazione clinica che quella epidemiologica. In accordo con l’Istituto Superiore di Sanità, l’Unità di crisi toscana sta cercando di studiare il comportamento del virus.  «Aumenteremo il numero dei controlli – dicono i tecnici dell’Unità di crisi – ma finora abbiamo verificato che il virus non è particolarmente aggressivo e non comporta sintomi gravi, presentando una sintomatologia clinica di rapida risoluzione». La Regione emetterà un bollettino quotidiano, per dare un aggiornamento costante sia sulla situazione clinica che su quella epidemiologica.

Per il Ministero «situazione sotto controllo»«Al momento la situazione e' sotto controllo – sottolinea il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin -. Abbiamo avuto un caso d'importazione, che ha generato due casi secondari. Fortunatamente le condizioni delle persone coinvolte sono sotto controllo e anche la bambina sta migliorando». Se oggi, finora, non e' stato segnalato alcun nuovo caso o ricovero sospetto, proseguono chiaramente i controlli. Una cinquantina le persone ''sotto sorveglianza'', tra colleghi di lavoro e familiari dei ricoverati, oltre ai sanitari che hanno avuto in cura per primi il giordano, soggetti che hanno avuto contatti più stretti. Ad oltre una decina fra questi parenti e colleghi ieri e' stato effettuato il tampone, per verificare eventuali nuovi contagi. Ma solo per precauzione. Si tratta di controlli, precisa Giuseppe Petrioli, responsabile della prevenzione per l'Asl di Firenze, decisi «in via eccezionale, per estrema precauzione, le persone sottoposte sono tutte asintomatiche». I risultati si conosceranno nella giornata di oggi. «Quello che vogliamo capire –  spiega Alessandro Bartoloni, responsabile del reparto di malattie infettive e tropicali dell'Azienda ospedaliera Careggi – è se il virus diffondendosi possa magari colpire persone che hanno difese immunitarie piu' basse. L'attenzione continuera' per un periodo perche' chi avesse bisogno venga indirizzato a centri come Careggi che hanno tutti i supporti per le forme complicate''. Riguardo alla diffusione del virus, Bartoloni spiega che e' stato «appurato che i tre hanno avuto un tempo di contatto significativo, quindi c'erano i presupposti perche' potesse essere trasmesso, hanno avuto un contatto ravvicinato. Poi dobbiamo capire se queste persone abbiano potuto trasmetterlo ad altri, e quindi se si possa essere diffuso tra persone un po' piu' lontane rispetto al caso».

L’assessore regionale Marroni «Nessun allarme sanitario» «Il sistema di sorveglianza è scattato in tempi rapidissimi limitando le possibilità di contagio».Così l’assessore regionale alla Sanità Luigi Marroni che ha aggiunto: «Se ci fosse stata necessità eravamo pronti ad intervenire con tecniche respiratorie all’avanguardia, nelle quali la Toscana è un punto di riferimento per il centro e per alcune regioni del sud Italia. A Firenze è infatti possibile ricorrere al’Ecmo, l’ossigenazione extracorporea, per i casi di insufficienze respiratorie più gravi. La nostra ‘macchina’ era pronta, fortunatamente il caso, per il momento, non ne ha richiesto l’attivazione».

Il virus L’’infezione da coronavirus MERS-CoV (Middle East respiratory syndrome coronavirus) è la prima volta che viene identificato nell’essere umano ed è un virus con un elevato tasso di mortalità. Gli ultimi dati diffusi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (ancora non aggiornati con i casi italiani) parlano di cinquanta infezioni, trenta delle quali mortali. Giordania, Qatar, Arabia Saudita, Emirati Arabi, Francia, Germania, Tunisia, Regno Unito (e Italia) i paesi interessati dal nuovo coronavirus. Per tutti i casi europei, è stata osservata, la connessione, diretta o indiretta, con il Medio Oriente, ovvero contagi avvenuti da ultimo per stretto contatto con persone provenienti da queste zone. Sulle modalità di contagio per ora sembra che il virus si diffonda da uomo a uomo solo per stretto contatto, quale quello tra familiari o persone con cui comunque si hanno interazioni più strette .Al momento non si conosce l’esatto meccanismo di trasmissione del virus. Le infezioni da nuovo coronavirus danno origine a febbre e colpiscono le vie respiratorie con tosse, difficoltà nella respirazione e in alcuni casi forme di polmonite. In alcuni casi, scrive l’Oms, si sono registrati anche sintomi quali diarrea e insufficienza renale.  Al momento non è chiaro poi come la malattia si presenti nelle persone con deficit immunitari e non è ancora stato sviluppato un vaccino. Per prevenire la diffusione del virus il Ministero della Salute consiglia di seguire le normali misure adottate per l’influenza come una buona igiene delle mani, evitare contatti con persone che mostrano sintomi quali tosse e starnuti, e coprirsi bocca e naso con fazzoletti nel caso invece di persone portatrici dei sintomi.