Mai come quest’anno le Gallerie degli Uffizi continuano a macinare ingressi. A confermarlo è il record di presenze che ha segnato questo lungo ponte di Ferragosto 2019. Sono stati oltre 80mila – 80.410 per la precisione – i visitatori da giovedì a domenica, distribuiti tra Uffizi, Palazzo Pitti e Boboli.

I numeri Solo nel giorno di Ferragosto, giovedì scorso, c’è stata una crescita del 5,2% rispetto allo scorso anno (il 15 agosto cadde di mercoledì) quando i visitatori complessivi per le Gallerie degli Uffizi furono 15.982. Un record stracciato quest’anno con circa 17mila biglietti staccati (16.810 per l’esattezza con un incremento di 828 persone). A far registrare il picco di visitatori è stata la Galleria delle Statue e delle Pitture degli Uffizi con 9.609 presenze a fronte delle 8.906 dello scorso anno e un significativo +7,9% (703 visitatori in più). Numeri comunque positivi, ma successi più contenuti, invece, per Palazzo Pitti +2,4% (2.269 visitatori quest’anno rispetto ai 2.217 del 2018) e +1,5% per il Giardino di Boboli (4.933 visitatori nel 2019 rispetto ai 4.860 dello scorso anno). Dati che non fanno altro che confermare il trend positivo di tutto il 2019 con un +5,3% complessivo di visitatori (fino al 31 luglio), che nei vari siti si articola così: +3,7% agli Uffizi, +8,8% a Palazzo Pitti e + 6,0% al Giardino di Boboli.

Migliore qualità della visita «I nostri numeri crescono ancora – commenta il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt – e ad essere sempre più frequentati sono Palazzo Pitti e il giardino di Boboli: dunque la politica di decentramento dei nostri visitatori verso questi spazi per riequilibrare i flussi nel complesso degli Uffizi funziona e continua a dare risultati significativi. Grazie alle aperture serali del martedì e ad un miglioramento del meccanismo delle prenotazioni gli ingressi vengono distribuiti in differenti fasce orarie durante tutta la giornata. Questo migliora non solo il dato complessivo sui visitatori, ma soprattutto la qualità della visita di quanti scelgono di visitare gli Uffizi».