palazzo-vecchioBoom di partecipanti per le Olimpiadi di Italiano organizzate dal ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, e che quest’anno sono arrivate alla loro quarta edizione e hanno registrato quasi 15mila studenti impegnati nelle competizioni e più di 600 scuole coinvolte in tutta Italia e all’estero. Le finali si svolgono a Firenze l’11 e il 12 aprile.

Numeri da record per le Olimpiadi di Italiano Nella finale di sabato, nella Sala d’Armi di Palazzo Vecchio, si contenderanno la vittoria e il podio i 66 finalisti, divisi in sue sezioni, Biennio e Triennio, i quali per essere ammessi alla prova finale di Firenze hanno dovuto superare una dura selezione suddivisa in due prove, una nazionale e una provinciale, che si sono svolte online con 27 server informatici coinvolti. Il sito www.olimpiadi-italiano.it ha avuto oltre 100mila visite negli ultimi due mesi e sono stati più di 180mila coloro che hanno scaricato l’applicazione per dispositivi mobili ”Conosci l’italiano?”, a dimostrazione che la tradizione e la storia della lingua italiana vanno d’accordo con le più recenti tecnologie.

La finale fiorentina All’edizione 2014 delle Olimpiadi di Italiano hanno partecipato 605 scuole (quasi un terzo del totale delle superiori) e 14.769 studenti indicati dai loro docenti. Trentadue sono state le scuole all’estero, il triplo rispetto alla precedente edizione, con 568 candidati. Firenze non sarà solo il teatro della finale delle Olimpiadi l’11 e il 12: la città ospiterà anche le due Giornate della lingua italiana ideate dal Miur e dedicate quest’anno a Mario Luzi, Niccolò Machiavelli e Galileo Galilei.

L’evento La manifestazione, organizzata dalla direzione generale Ordinamenti del Miur, rientra – spiega una nota – nel Programma nazionale di valorizzazione delle eccellenze e si svolge sotto l’Alto patronato del presidente della Repubblica, con il patrocinio e il supporto organizzativo del comune di Firenze, in collaborazione con il ministero per gli Affari esteri e gli Uffici scolastici regionali, la supervisione scientifica dell’Accademia della Crusca e dell’Associazione per la Storia della lingua italiana, la partecipazione di Rai Radio3 e di Rai Scuola e Rai Educational e di numerosi esperti.