Nucleare? La Toscana dice no. Dopo l’incidente a Fukushima serve una pausa di riflessione ed investire con più convinzione sulle rinnovabili: fotovoltaico, eolico, anche geotermico. E’ il punto di vista del presidente della Toscana Enrico Rossi.


Pausa di riflessione – “Dopo quello che è accaduto in Giappone sarebbe opportuno che il governo non procedesse come un carro armato e si prendesse, una pausa di riflessione: evitando di prendere decisioni prima del referendum – sottolinea Rossi – . Invece l’atteggiamento del governo appare molto diverso e singolare, in un panorama internazionale in cui tutti prendono spunto e cercano di imparare dopo la tragedia giapponese. Il 12 giugno ci sarà il referendum sul nucleare. Il governo e la maggioranza – spiega il presidente della Toscana – avevano cercato di portarlo avanti verso l’estate, evitando di farlo coincidere con le elezioni amministrative e sperando in una scarsa partecipazione. Ma a questo punto, dopo la tragedia giapponese, penso che tanti cittadini parteciperanno e che sarà una scelta consapevole. I sondaggi dicono che le persone sono contrarie”.


Investire sulle rinnovabili – Rossi ne approfitta anche per esprimere il proprio giudizio negativo sul piano energetico nazionale. “Credo che il compito della Regioni – argomenta – sia anche quello di dimostrare come, attraverso le rinnovabili, si possa recuperare molto. Ritengo di grande interesse le proposte fatte da Rubbia ad esempio, ma non sono mai state prese in considerazione. In Toscana abbiamo anche l’energia geotermica, che se utilizzata in modo più massiccio potrebbe risolvere molti problemi: partendo magari dal riscaldamento delle case”. “C’è poi bisogno – aggiunge – di ripristinare gli incentivi sul fotovoltaico che il governo ha cancellato. Solo in Toscana si rischia così di lasciare a casa, senza lavoro, 15-20 mila persone”.


I siti nell’elenco del 1979 – In un vecchio elenco del Cnen del 1979, di cui si è tornati a parlare nei giorni scorsi, tra i possibili siti adatti ad ospitare centrali nucleari ci sono Montalto di Castro, nel Lazio ma a due passi dal confine, e in Toscana l’isola di Pianosa, la costa a nord di Piombino fino a Cecina, quella a sud fino a Follonica e la costa davanti a Grosseto, prima e dopo il Monte Argentario.


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