E’ stato firmato dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi il decreto che dichiara lo stato di emergenza per i danni provocati dalla tempesta che sabato scorso si è abbattuta su alcuni quartieri di Firenze e in altre località toscane. La Regione Toscana è in contatto anche con la protezione civile nazionale, che nella giornata di domani invierà a Firenze cinque ispettori. Intanto sui luoghi colpiti è già impegnato un primo gruppo di profughi, così come auspicato domenica dallo stesso presidente.
Attenzione da tenere alta «Prima di tutto voglio ringraziare gli uomini e le donne della protezione civile che hanno fatto come sempre il loro dovere, così come i vigili del fuoco, prova di uno Stato che in questo evento c’è stato fin dall’inizio. Però mi sembra importante che da oggi ci siano al lavoro anche questi ragazzi. E’ un modo per riconoscere la nostra ospitalità e per restituire qualcosa alla città in un momento così difficile», ha detto Rossi riferendosi al lavoro dei migranti. «Ma l’evento di sabato sera – sottolinea – non può non inserirsi in una riflessione più ampia sui mutamenti del clima su cui i meteorologi stanno richiamando la nostra attenzione. La situazione è preoccupante. Solo pochi mesi fa, il 5 marzo, un vento eccezionale ha abbattuto 330 mila alberi e prodotto danni nell’ordine del mezzo miliardo di euro. Anche dopo non sono mancati trombe d’aria e nubifragi eccezionali, come a Torrita e Certaldo. Ora tocca a Firenze. I cambiamenti climatici ci sono, sono inequivocabili, e bisogna davvero prendere sul serio quanto afferma il presidente Obama e come sottolinea il Papa Francesco con la sua enciclica».
I cambiamenti climatici «Tutti dovremo fare i conti con questi cambiamenti, istituzioni e cittadini», ha concluso Rossi. «E anche l’Europa dovrà farlo. Abbiamo bisogno di più Europa, anzi, degli Stati Uniti d’Europa, non solo sul terreno del lavoro, ma anche sul quello della riduzione di CO2 e dello sviluppo sostenibile. A novembre, proprio sui questi temi, ci sarà la conferenza mondiale di Parigi. Spero che l’Europa e anche il nostro governo vi arrivino con le idee chiare»
Nardella in sopralluogo Anche due squadre di migranti stanno lavorando, da stamani a Firenze, per pulire strade e marciapiedi nella parte sud della città, la più colpita dalla tromba d’aria di sabato scorso. Il sindaco Dario Nardella, impegnato in alcuni sopralluoghi, ha postato su Twitter le foto di alcuni cittadini stranieri impegnati in lungarno Aldo Moro. Nardella ha anche annunciato che gli Angeli del Bello, gruppo di volontariato urbano per la cura e il decoro della città, hanno dato il via a una raccolta di fondi per nuove piante al parco dell’Albereta, uno dei punti di Firenze maggiormente danneggiati dal maltempo, con un alto numero di alberi abbattuti dal vento.
Centinaia di interventi Anche stamani sono continuate le richieste di soccorso alla sala operativa dei vigili del fuoco per fronteggiare i danni causati dal nubifragio. La lista d’attesa conta centinaia di indirizzi. Finora, dalla sera dell’emergenza, i pompieri hanno fatto oltre 300 interventi. Sono in campo 170 vigili del fuoco con 40 mezzi di soccorso. Gli interventi, si evidenzia dai vigili del fuoco, sono complessi e pericolosi, in particolare le verifiche sullo stato dei tetti e la rimozione degli alberi caduti addosso alle case. Per questo secondo ordine di interventi, i pompieri prima di rimuovere le piante devono accertarsi che non si siano creati problemi di stabilità alle pareti offese dall’urto. Oltrechè nella zona di Firenze Sud, prosegue senza sosta l’opera di soccorso nei vicini comuni di Bagno a Ripoli, Impruneta e Fiesole dove, come nel capoluogo, anche qui ci sono stati allagamenti, caduta di alberi e danneggiamento di tetti, coperture e strutture varie