Il Tribunale di Grosseto oggi ha confermato che il matrimonio celebrato a New York tra Giuseppe Chigiotti e Stefano Bucci deve essere trascritto nel registro dello stato civile del comune di Grosseto, così come era già stato stabilito da un precedente collegio. A ricorrere nuovamente al tribunale erano stati lo stesso Bucci e Chigiotti dopo che la Corte d’appello di Firenze, a cui aveva fatto ricorso la Procura grossetana, aveva annullato la precedente sentenza che invece ordinava la trascrizione del matrimonio omosessuale contratto all’estero nel registro delle unioni civili.
«In Italia una giustizia che funziona» «Siamo consapevoli che questa è una sentenza dirompente, forte. C’erano state molte pressioni, ma il collegio ha dimostrato che in Italia c’è una giustizia che funziona davvero – ha affermato Giuseppe Chigiotti. «Abbiamo deciso di rivolgersi ancora al Tribunale – ha proseguito – perché la Corte d’appello di Firenze aveva imposto al comune la cancellazione solo per un difetto formale di notifica e non era entrata nel merito della vicenda. Potevamo anche rivolgerci alla Cassazione ma abbiamo deciso di prendere la via più breve». Ora il Comune di Grosseto dovrebbe di nuovo trascrivere le nozze sul registro delle unioni civili al momento della notifica del Tribunale. «Siamo soddisfatti – ha proseguito Chigiotti – perché la giustizia funziona e perché ci sono dei giudici preparati e attenti che sanno fare le sentenze. C’era il pericolo che questi giudici entrassero in contraddizione e invece non lo hanno fatto. Questo percorso – ha concluso – lo facciamo non solo per noi, ma anche per tutti coloro che sono nella nostra situazione e non hanno i mezzi di affrontare questa battaglia che comporta spese, tempo, energie e libertà di agire che non tutti possono avere».
Il sindaco: «Ora esigiamo una normativa precisa» «La sentenza del giudice riconferma l’impianto dell’altra. Adesso aspettiamo se fosse fatto appello da parte dell’Avvocatura dello Stato oppure dalla procura, e poi sarà nostro obbligo di fare la trascrizione». A dichiararlo Emilio Bonifazi, sindaco di Grosseto. «Esigiamo però una normativa precisa e doverosa – prosegue Bonifazi – che faccia chiarezza. Perché i giudici e i tribunali in Italia sono tanti e non si può navigare a vista».